Salvini, dalla Lega voce catastrofica sulla vendetta: "Quando faremo cadere il governo. I numeri ci sono"
Un "caffè" lungo tre ore. All'indomani del vertice di mezzogiorno tra Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte sui migranti, il leader della Lega e quello del M5s si affrettano a buttare acqua sul fuoco, assicurando che il governo è in buona salute. Ma lo schiaffo preso dal capo del Viminale sul caso Sea Watch è stato sonoro e si farà sentire. E potrebbe, riporta un clamoroso retroscena del Corriere della Sera, portare addirittura alla fine del governo gialloverde e al ribaltone in Parlamento. Leggi anche: Dopo i migranti la prima rappresaglia leghista. Fanno saltare il reddito grillino? "Non sono i migranti il problema, il tema è la tenuta della maggioranza", rivelerebbero fonti della Lega, secondo cui è il messaggio simbolico a non andar giù al Capitano. E così inizia a girare la voce, minaccia solo sbandierata o concreta si vedrà nei prossimi giorni, che qualcosa possa accadere. Non ora, ma "da febbraio". Per la precisione, "il giorno dopo le elezioni in Abruzzo", scrive il Corsera, con "cambio di governo subito dopo". "La Quota 100 ce la approviamo il giorno dopo, e senza il reddito possiamo anche fare il taglio delle tasse. Bastano 55 responsabili alla Camera e 17 al Senato". E i numeri, giurano i ben informati, in Parlamento ci sono.