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Giuseppe Conte, il retroscena: Macron e migranti, premier fregato da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista

Cristina Agostini
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Era dal dopoguerra che Italia e Francia non vivevano momenti ad alta tensione come questi. E Giuseppe Conte lo sa bene. Insieme con il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi il premier sta cercando di ricucire relegando la polemica di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista nei confronti della Francia a "questioni di politica interna".  Leggi anche: Il generale Angioni sbugiarda Macron: "Il caos immigrati? Perché è colpa della Francia" Ma all'Eliseo, riporta il Messaggero in un retroscena, non la pensano in questo modo e lo dimostra la convocazione dell'ambasciatore italiano, che pareggia quella di giugno, quando Moavero chiamò l'ambasciatore Christian Masset a seguito della vicenda della nave Aquarius. E' da allora che si registra una sempre maggiore diffidenza da parte di Parigi, Bruxelles e Berlino sulla reale capacità dei ministri tecnici di avere peso nel governo.  E in questo scenario la gestione della crisi libica diventa più difficile. Dopo l'Italia è proprio Parigi ad avere nel paese africano i maggiori interlocutori - in testa il generale Haftar - e ciò rischia di complicare non poco il lavoro del premier e del ministro degli Esteri. L' invito della Russia "alle parti belligeranti" in Libia "a non usare la forza per risolvere i problemi", ma "a sedersi al tavolo dei negoziati", conferma il peggioramento della situazione e l' incapacità dell' Italia di svolgere il ruolo che sinora le è stato riconosciuto dalla comunità internazionale. 

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