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Franco CFA, Claudio Martelli ridicolizza Di Maio e Di Battista: "Roba da disturbati mentali"

Gino Coala
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La polemica sollevata da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista contro la Francia e il presunto colonialismo occulto con il franco CFA ha portato l'Italia a un passo dall'incidente diplomatico con Parigi. Prima il vicepremier, poi l'ex parlamentare nel salotto di Fabio Fazio hanno agitato la banconota franco-africana, strumento a detta loro del governo francese per impoverire i Paesi africani e quindi incentivare l'emigrazione in Europa e in Italia. Di tutto questo insieme di accuse, l'ex ministro socialista Claudio Martelli ne ha dato una definizione eloquente: "Una supercazzola, cioè una frase priva di senso composta da un insieme casuale di parole senza nesso con la realtà o esposta in modo ingannevole a interlocutori di cui si suppone l'ignoranza". Leggi anche: Di Maio, Zulin smaschera il grillino: cerca appoggi fuori dall'Italia perché in difficoltà Quella moneta nata cinquant'anni fa, spiega Martelli, era stata adottata da 14 ex colonie francesi quando sono diventate indipendenti con uno scopo preciso: "Assicurare la stabilità finanziaria con una moneta comune, e perciò più solida, a Paesi che stavano attraversando la fase di decolonizzazione. Fu una scelta libera e volontaria - ha ricordato l'ex ministro - e in qualunque momento i paesi interessati possono revocarla". Ma i grillini non la pensano come Martelli, che non si spiega come abbiano potuto scambiare una moneta per una tassa e "imbastirci sopra una provocazione a freddo nei confronti di un Paese amico e alleato è materia che esula da una discussione politica: potrebbe entrare invece nel novero dei disturbi mentali". Cercare una spiegazione politica, magari nell'eterna rincorsa tra Di Maio e Salvini, è secondo Martelli operazione abbastanza fuorviante: "Sta di fatto che l'ultima trovata del vice presidente del Consiglio, oltre al ridicolo, ci è già costata l'umiliazione di vedere la nostra ambasciatrice a Parigi convocata dal ministro degli Esteri francese. Spiegare perché il governo italiano incolpi la Francia e il franco africano delle carestie e delle ondate migratorie verso l'Europa, senza alludere alle sinapsi grilline, non sarà semplice".

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