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Luigi Di Maio disperato, la fronda M5s che vuole salvare Matteo Salvini: uno scenario clamoroso

Davide Locano
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La richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal tribunale dei ministri di Catania nei confronti di Matteo Salvini per il caso Diciotti - tra le altre, l'accusa è quella di "sequestro aggravato di persona" - è una terribile grana politica per il M5s. Questo è noto. Infatti, nel caso arrivasse l'ok all'autorizzazione a procedere (e Salvini rinunciasse all'immunità), il leader della Lega potrebbe giovarne in campagna elettorale in vista delle Europee, facendo leva sull'assedio giudiziario nei suo confronti (e, inoltre, se i grillini votassero contro di lui anche la tenuta del governo sarebbe in enorme discussione, almeno questo è quel che fanno trapelare da ambienti leghisti). Se al contrario il M5s salvasse il ministro dell'Interno, gli elettori forcaioli del Movimento non potrebbero mai perdonare simile scelta: sui siti della galassia grillina, la richiesta perentoria è quella di far processare Salvini. In passato, infatti, i grillini hanno sempre avallato le richieste dei magistrati. Leggi anche: "Servi dei magistrati": la Meloni affonda i grillini La posizione ufficiale del M5s, ad ora, sarebbe quella dell'ok all'autorizzazione a procedere. Sarebbe troppo grave l'imbarazzo per Luigi Di Maio e compagni se cambiassero attitudine proprio su questa vicenda. Ma i timori, come detto, sono enormi. Quel che ad oggi non si sapeva - e lo rivela Il Messaggero in un retroscena - è il fatto che nel M5s stia montando una fronda che si oppone al sì al processo. Le preoccupazioni grilline vengono riassunte da una battuta di un senatore M5s che sceglie l'anonimato: "Se passa la sua autorizzazione a procedere Salvini e la Lega schizzano al 46%". E probabilmente non sbaglia di molto. E Salvini lo sa: proprio per questo non ha ancora fatto luce in modo inequivocabile su quale sia la sua posizione definitiva. Meglio far bollire i grillini, portarli sempre più vicini all'implosione. Per certo, in molti nel M5s, ora vorrebbero negare l'autorizzazione a procedere. La spaccatura nel partito sarebbe assai profonda e potrebbe a breve diventare irrimediabile. In ogni caso con gravi conseguenze politiche, soprattutto per quel che riguarda il consenso del M5s (e, soprattutto, di Salvini).

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