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Giuseppe Conte, il retroscena: chiede aiuto ad Emmanuel Macron per fermare Matteo Salvini

Gino Coala
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Lo scenario che si prospetta davanti alla sponda grillina del governo è cupo al punto che anche uno come Giuseppe Conte, generalmente schivo sulle beghe politiche, si è sentito in dovere di cercare nuove sponde di sostegno, addirittura con Emmanuel Macron, pur di allontanare lo spettro della crisi di governo. Matteo Salvini ha dovuto ripeterlo anche all'ultimo Consiglio dei ministro quanto fosse grave la situazione, alla luce della richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale dei ministri proprio sul ministro dell'Interno. La tensione nel governo ha raggiunto nuovi picchi, soprattutto da quando Luigi Di Maio e soci hanno capito di non averci capito proprio niente: "Ma noi avevamo capito che che il processo lo chiedevi tu - ha balbettato il vicepremier grillino, secondo un retroscena di Repubblica - Se le cose stanno così, troveremo una soluzione". Leggi anche: Conte zittisce Macron: "Rispetta il popolo italiano" La soluzione ventilata da Di Maio si fatica scorgerla nell'immediato, visto che sia il gruppo M5s al Senato che buona parte della base elettorale grillina non ha nessuna intenzione di salvare Salvini sul voto della Giunta per le autorizzazioni. Non è mai successo finora neanche con i propri parlamentari, figuriamoci per un leader che fino all'altro giorno era alleato di Silvio Berlusconi. Processare Salvini significherebbe processare l'intero governo. Lo ha ribadito lo stesso leghista, lo sanno i grillini che non hanno intenzione di sostenerlo: "Ma testimonieremo a suo favore in tribunale" ha detto riuscendo a restare serio anche Di Maio. Intanto c'è la questione Sea Watch che non vede una via d'uscita, visto che in Europa l'Italia è sempre più isolata e l'Olanda a maggior ragione non ha nessuna intenzione di togliere le castagne dal fuoco del governo. L'ultimo disperato tentativo di riaprire un dialogo con un pezzo "pesante" di Europa tocca al premier Conte che, a margine del vertice Euro-mediterraneo a Cipro, proverà a parlare con il presidente francese Macron, quello stesso Macron bersaglio di attacchi violentissimi da parte dei due vicepremier italiani da diversi giorni a questa parte, debitamente corrisposti dal francese. Escluso un bilaterale, Conte dovrà accontentarsi di un caffè, sperando comunque di impressionare Macron con lo "spettro populista". Una certezza in caso di crisi del governo, perché dopo le Europee Conte sa che può succedere di tutto, che gli equilibri nel governo cambieranno, soprattutto a vantaggio della Lega. Conte quindi usa l'ipotesi di Salvini a palazzo Chigi per spaventare i leader europei, provando così a convincerli che un dialogo con l'Italia convenga a tutti.

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