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Carlo Calenda perde subito pezzi: ecco chi lo scarica, dove precipita il suo listone sinistro

Matteo Legnani
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Giusto il tempo di registrare una stima incoraggiante da parte di Swg, che il "listone di sinistra" al quale l'ex ministro Carlo Calenda sta lavorando da settimane in vista delle elezioni europee riceve un colpo forse mortale. Emma Bonino, parlando a Circo Massimo su Radio Capital, risponde picche all'ipotesi di una lista unica, affermando che il prossimo 26 maggio +Europa correrà per conto proprio. Una botta non da poco, per le ambizioni di Calenda, che erano state rinfocolate, appena ieri 28 gennaio, dalla stima effettuata da Swg e apparsa nel corso del sondaggione del lunedì del tg di Enrico Mentana su La7: ovvero una forbice tra il 20 e il 24%. Al quale, se togliamo il 3% attribuito dalla stessa Swg a Bonino & company, resta ben poco in mano. O, almeno, nulla che valga lo sforzo, visto che il Pd da solo alle ultime politiche aveva comunque incassato un 18%. La Bonino ha giustificato la sua scelta dicendo che "presentandosi con più liste si ottengono più voti" e citando "il centrodestra che va alle Europee con tre liste separate". Già, ma quelle sono tutte sopra il 4% ed entreranno al Parlamento di Strasburgo, mentre +Europa con il suo 3% è ben sotto la soglia di sbarramento del 4%. Ma alla Bonino, evidentemente, la cosa che sta più a cuore è contarsi. E chissene se poi quei voti vengono "buttati via". Leggi anche: Sondaggio Mentana, il botto pazzesco della lista di Calenda

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