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Tav e reddito, Berlusconi pensa a referendum

AdnKronos
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Roma, 7 feb. (AdnKronos) - Un referendum sulla Tav e sul reddito di cittadinanza. Silvio Berlusconi starebbe seriamente pensando di rilanciare l'idea di una consultazione popolare per dare il via libera all'alta velocità Torino-Lione e per contrastare la misura bandiera del M5S. Schiacciato dai sondaggi che danno Matteo Salvini in ascesa, il Cav vuole uscire dall'angolo e mettere 'l'alleato' leghista di fronte alla scelta: Matteo dovrà decidere da che parte stare, è il ragionamento che si fa nello stato maggiore di Arcore. Ancora oggi sul Corriere della sera Berlusconi ha previsto che quanto prima il leader della Lega romperà l'alleanza "innaturale" con il M5S. Il filotto di voti regionali, domenica l'Abruzzo, poi la Sardegna e la Basilicata, potrebbe favorire un ricompattamento del centrodestra, è l'auspicio in casa azzurra. E oggi, a un anno di distanza dall'ultima apparizione pubblica, Berlusconi, Salvini e Meloni saranno di nuovo insieme a Pescara per sostenere il candidato governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio. In questo contesto, il referendum sulla Tav, ipotesi che lo stesso Salvini ha più volte evocato di fronte ai niet dei grillini, potrebbe essere il terreno ideale per ridare fiato a Forza Italia. Berlusconi, spiegano fonti azzurre, sarebbe rimasto impressionato dalle due piazze pro Tav di Torino, dove si è radunato quel popolo moderato, quell'altra Italia come gli piace chiamarla, schierata a favore dell'opera (anche in Piemonte le regionali sono alle porte). Anche le posizioni di personalità come Vittorio Feltri e Giuliano Ferrara avrebbero fatto riflettere il Cav sulla necessità di dare una 'spallata'. Il referendum tra l'altro troverebbe il favore anche dell'altro alleato, Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni che già a livello comunale a Torino ha promosso la raccolta delle firme. Nello stesso filone si innesta il no al reddito di cittadinanza, bandiera dei 5 stelle, che Berlusconi non si stanca di attaccare e bollare come "incapaci". Il referendum, anche in questo caso, avrebbe l'ok di Fdi e tornerebbe a mettere Salvini di fronte al bivio: salvare il governo e la sua avventura con il M5S; oppure tornare a pieno titolo nello schieramento naturale del centrodestra.

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