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Luigi Di Maio travolto in Abruzzo, Salvini lo umilia: "Il nulla". Il retroscena: ora, tracollo di governo

Giulio Bucchi
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La Lega in volo, il M5s in picchiata. Il verdetto delle regionali in Abruzzo è stato chiaro fin dalla mezzanotte di domenica, ma con il passare delle ore aumenta la pesantezza politica del voto locale, che rischia di avere riflessi catastrofici sulla tenuta del governo gialloverde. Matteo Salvini ha raddoppiato i consensi, diventando di gran lunga la guida del destra-centro, mentre Luigi Di Maio che pure si è speso tanto in regione negli ultimi giorni è sprofondando al 20%, la metà di quanto raccolto alle politiche del marzo 2018 e in linea con il fallimento di 5 anni fa alle regionali. Leggi anche: La mappa di Youtrend dopo il voto in Abruzzo, il tracollo dei 5 Stelle in due "istantanee" Soprattutto, proprio alla luce dell'effetto nefasto di questi 8 mesi abbondanti di governo, a Roma come sottolinea il Corriere della Sera si sta sollevando il dubbio "che il Movimento non sia geneticamente predisposto a governare". Insomma, che siano una forza di opposizione e basta. Sempre secondo il quotidiano di via Solferino, "il crollo del Movimento può portare solo a due risultati: un rinnovamento della classe dirigente nazionale o un inasprimento dei toni contro l'alleato". E Salvini, dal canto suo, già prima che lo scrutinio certificasse la vittoria schiacciante aveva spappolato "l'amico" Di Maio: "I 5 stelle non governano nulla".

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