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Giuseppe Conte, il retroscena da brividi: "Sotto choc, insultato per 3 ore e intanto lui...". Crollo nervoso

Giulio Bucchi
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Tre ore di schiaffi e offese in aula. Giuseppe Conte a Strasburgo viene definito dai retroscena come "sotto choc" per gli attacchi degli eurodeputati a lui e al governo italiano. "Ma no, non mi hanno trattato come Silvio Berlusconi", minimizza coi giornalisti dopo il "processo pubblico" in cui è stato dipinto come il "burattino di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. "Me l'aspettavo, certo, anche qui sono in campagna elettorale. Forse però non così... " . Leggi anche: "Cari euroburocrati, preparate gli scatoloni perché....". Salvini devasta Verhofstadt È Repubblica a disegnare il ritratto a tinte fosche del processo all'avvocato del popolo. "Non parlavano a me - spiega riferendosi agli eurodeputati stranieri più accaniti nel criticarlo -, sono stato il parafulmine di Salvini e Di Maio. Ma è chiaro che mi assumo la responsabilità del governo che presiedo e ci metto la faccia". Durante la seduta Conte non ha proferito parola. Ha mimato a gesti dei "no", unica protesta contro le contumelie ricevute. Nel frattempo, chat e telefonate con Palazzo Chigi, forse proprio con Salvini e Di Maio, per capire come muoversi, come rispondere. "L'ambasciatore Benassi, la bussola di Conte sul fronte diplomatico - scrive Repubblica -, scarabocchia uno, due, tre foglietti. Suggerisce risposte, motiva il protagonista". "Quando hanno accusato il governo di lasciare morire i bambini in mare - è lo sfogo di Conte una volta concluso il suo calvario - ecco, quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non potevo accettare che stravolgessero così la realtà". Una rabbia che però non si è mai tradotta in risposta: Conte ha incassato, quasi più stupito che amareggiato.

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