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M5s, la rivolta dei grillini contro Davide Casaleggio: "Ci ruba i dati personali"

Cristina Agostini
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E dopo la lista dei meriti per diventare candidato alle Europee, arriva l' elenco dei demeriti della piattaforma Rousseau (lo strumento lanciato dal Movimento 5 Stelle per sviluppare la «democrazia della rete», trasformatosi in una sorta di Stasi pentastellata nelle mani di Davide Casaleggio), accompagnato dalle ragioni per sfiduciare gli attuali leader del Movimento, in particolare Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Dunque, dopo il risultato catastrofico delle regionali abruzzesi, fra i grillini è iniziata la resa dei conti, trasformando una formazione che voleva essere popolare, risultando solo populista e demagogica, in un partito simile al Pd. Guerre intestine, faide e correnti sono diventate la norma, non l' eccezione. Per esempio Roberta Lombardi. «Di Maio? Per quanto uno sia bravo non è Mandrake. Essere ministro del Lavoro e delle Attività Produttive, vicepremier e capo politico della prima forza politica italiana», sibila la capogruppo di 5 Stelle alla Regione Lazio, ospite del programma radiofonico «Un Giorno da Pecora», su Rai Radio1. La quale non si sottrae al tema che ne consegue: quale ruolo Di Maio potrebbe condividere con qualcuno? «Forse quello di guida politica del Movimento», sostiene la Lombardi, «d' altra parte noi siamo nati come intelligenza collettiva, o almeno questa era l' ambizione». Era appunto. Oggi non c' è più traccia, né dell' una né dell' altra cosa. Dalle 5 Stelle alle 5 correnti il passo è breve. Leggi anche: La grillina svela la farsa, colpo mortale per il M5S: "La verità sul voto online" E poi c' è la piattaforma, contro la quale si scatena una parte del gruppo parlamentare pentastellato, sempre più insofferente alle regole per le rendicontazioni. Nel mirino ci sarebbe la procedura che regola il funzionamento di tirendiconto.it (sito su cui deputati e senatori sono tenuti a rendicontare spese e restituzioni di parte del loro «stipendio») e, in particolare, l' obbligo di caricare fatture e cedolini con dati sensibili, giudicato «lesivo della dignità personale» da non pochi grillini (al momento circa una decina i malpancisti). Benvenuti al mondo. Polemica che i vertici M5S hanno provato a smorzare specificando che i dati in questione possono essere tranquillamente oscurati. Il malcontento covato da tempo, ovvero da quando sono state introdotte le nuove regole, sarebbe esploso negli ultimi mesi. Tant' è vero che alcuni eletti hanno deciso di scrivere allo «staff» del Movimento per mettere nero su bianco le loro lamentele, annunciando l' intenzione di non caricare più sul portale i documenti che attestano l' avvenuta esecuzione del bonifico. Tra questi, la deputata Gloria Vizzini, che ha più volte affrontato la questione in uno scambio epistolare con lo staff grillino. «I documenti che dovremmo caricare», spiega la pentastellata, «contengono informazioni sui nostri familiari: sono dati che non intendo condividere con Davide Casaleggio. Mi dicano quanto devo dare e io restituisco tutto, i bonifici li ho effettuati. Ma non tocchino la mia privacy». Nella risposta a una mail di sollecito inviatale dal famigerato «staff» Vizzini lancia un pesante j' accuse nei confronti del meccanismo di tirendiconto: «Il sito», scrive, «è organizzato in modo violento e lesivo della dignità del parlamentare e non si possono caricare i bonifici senza prima aver superato degli step in cui si devono inserire fatture e cedolini contenenti dati sensibili e che diventano immediatamente proprietà dell' Associazione Rousseau, ossia della Casaleggio Associati. Aspetto, quest' ultimo, che farò presente nelle sedi opportune, istituzionali e non».

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