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Luigi Di Maio smascherato da Lino Banfi: "Da quando mi ha nominato all'Unesco, lui...". Toh, che caso

Giulio Bucchi
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Tutta una farsa. Dopo lo spot in diretta, il nulla. È Lino Banfi a svelare il giochetto di Luigi Di Maio, in una intervista al Corriere della Sera in bilico tra ironia e amarezza. Lo scorso 22 gennaio, a sorpresa, l'amatissimo comico pugliese è stato insignito dal vicepremier del M5s della carica di commissario italiano per l'Unesco. Da allora, "ancora niente". Non una riunione, non un incarico. E con Di Maio, spiega Banfi, "non ci siamo più sentiti. Forse incontrerò il ministro Bonisoli". Leggi anche: "Non sono un giullare di corte". Orgoglio Lino Banfi, come spegne i sogni del M5s Come sospettato da molti, dunque, l'incarico era solo un bel "promo" per i 5 Stelle al Sud, che hanno arruolato a costo zero un formidabile testimonial popolare per dare lustro al proprio operato. "Mi sono presentato al presidente della commissione Franco Bernabè. Ho detto: che vogliamo fare? - confessa Banfi - Mi ha spiegato: Fino a ora abbiamo fatto una riunione con tutti i membri nel 2017, una nel 2018. Ce ne sarà un'altra nel 2019". Porca puttena , ho pensato, si lavora tanto". Il mitico interprete di Un medico ha famiglia si è proposto per uno spot, un'iniziativa per raccogliere fondi sul modello di quanto già fatto per l'Unicef, ma ha ricevuto un cortese rifiuto da Bernabè: "Nemmeno gli incontri nelle scuole con i ragazzi che mi amano e si scambiano le mie battute con i telefonini. Mi ha detto solo: Abbiamo grandi obiettivi per l'Agenda 2030". Impossibile non rispondere con un sorriso: "Mi dovete dire già da ora se vi servo di mattina o di pomeriggio. E che chevolo! Ho solo 82 anni, avrò un sacco di impegni". Mai disperare, con Di Maio: magari, prima del voto, si muoverà qualcosa.

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