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Matteo Renzi? Come Silvio Berlusconi e Bettino Craxi. La profezia di Renato Farina

Matteo Legnani
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Prima pagina dei giornali nazionali, notizia d' apertura dei telegiornali. Hanno arrestato due anziani coniugi, e li hanno rinchiusi nella notte in una villetta a «dieci minuti d' auto di tornanti» (Corriere della sera) tra oscure selve. A memoria di cronista canuto, l' esperienza dice che come minimo simili particolari sono preparatori al prelibato racconto di atroci delitti. E via poi con i titoli sulla «coppia diabolica». In questo caso, vista la collocazione geografica del blitz detto capelli d' argento, si poteva persino supporre dall' enfasi dell' annuncio che finalmente il mistero del Mostro di Firenze era svelato. Aveva due teste. Come non averci pensato prima? I genitori di Renzi! Anche la fisiognomica, con quella barba da satiro perverso di Tiziano e il volto da santarellina di Laura, professoressa delle medie in pensione, i pellegrinaggi a Medjugorje, la doppia vita, un classico. E poi quel figlio. Reati di sangue? Hanno rinvenuto in cantina degli scheletri di colf ucraine? Sono stati presi con le pistole fumanti dopo una rapina a un orfanotrofio? La finisco con il tono sarcastico, e passo ad alcune constatazioni. E non ci importa nulla che il Giglio Magico sia stato una disgrazia politica. Non è un buon motivo per ripristinare il linciaggio dei negri. Leggi anche: Matteo Renzi, Eugenio Scalfari gli dà il colpo di grazia: "E' il mio errore", e gli devasta il libro 1 - Nel merito. La privazione della libertà è stata ordinata per reati fallimentari, dove gli arresti preventivi sono rari di per sé. È inoltre destinata a persone incensurate e prossime ai settant' anni, ciò che rende il tutto un abito su misura e con la cravatta in tinta. Non c' è sangue che minacci di essere versato. Le carte sono tutte depositate, e fotografano eventuali delitti del 2012-2013. Ripetere i crimini, inquinare le prove? Questi due sono da anni i pensionati più pedinati d' Italia. Carabinieri dei Nos in comunicazione illegale con i servizi segreti li hanno messi sotto microscopio, intercettati, accusati a vanvera; una pm di Modena ha dichiarato come i segugi in questione le avessero manifestato una specie di ossessione a riguardo della famiglia Renzi. Soffiate e costanti 2 - La richiesta per provvedere a murare i loschi vecchiardi era giunta dal pm al gip circa quattro mesi prima. Pesa più l' urgenza di impedire reati nuovi o il nome degli indagati? È testimoniata da cronisti seri la soffiata avuta da deputati grillini che qualcosa di clamoroso stava sul cranio di Renzi. Insomma, scusate ma non la beviamo. Ci mettiamo tra gli apoti, come Prezzolini. 3 - Non esistono coincidenze, ma sequenze di fatti che inducono a considerare l' esistenza di una K, una costante. In questo caso molto italiana. Seguono ora le constatazioni predominanti. Che permettono di stabilire una legge del divenire storico valida per lo Stivale. 4 - Di solito si cita «Il 18 brumaio» di Carl Marx e la frase con cui si apre il volume: quella della storia che si ripete due volte, prima come tragedia, poi come farsa. Sbagliato in Italia. Da noi ricapita tutto il peggio molte volte, ed è una specie di perenne tragedia, che noi trattiamo però come una farsa, ostinandoci come criceti a tornare allo stesso punto di vigliaccheria. 5 - È stato Renzi (figlio) a notare quel che stava per riaccadere. Ci fu un segnale. Nel dicembre scorso Le Iene confezionarono su Italia Uno lo scotennamento televisivo di Antonio Di Maio, che sarebbe poi il papà di Giggino. In sintesi si palesò che: la ditta di famiglia, sita nel Napoletano, non dava nessun introito ma chissà come permetteva di campare; inoltre pullulava di abusi edilizi, deteneva rifiuti senza dichiararli, pagava lavoratori in nero. Uno scoop? Figuriamoci. Una cucchiaiata di ovvio. Il titolo poteva essere: normale in Terronia, pardon Campania. Il pover' uomo dovette scusarsi in video, prosternarsi. Il figlio Giggino, secondo consuetudine tra i rivoluzionari, difese assai poco il padre. Renzi invece con doti profetiche il 3 dicembre 2018 commentò: «Hanno creato un clima infame». Senza saperlo, l' ex premier ed ex segretario del Partito democratico stava citando quanto disse Bettino Craxi il 3 settembre 1992, di fronte al feretro del deputato socialista Sergio Moroni, suicida dopo due avvisi di garanzia. Craxi non fece il nome degli autori. In questo forse fu paradossalmente più preciso di Renzi. Craxi pensava a magistratura, stampa, potere economico, sinistra, forse Cia. Renzi ha individuato solo «I Cinque Stelle». Aggiunse però: «Almeno Di Maio può contare sulla solidarietà dei suoi colleghi 5S. A me la solidarietà è arrivata dalla nostra gente, non dal gruppo dirigente del Pd». Una catena lunga 30 anni - 6 - Craxi-Renzi, i due anelli estremi (per ora) della catena In mezzo Andreotti, Berlusconi. I colpi con la mazza sono sempre stati sferrati dopo la perdita dello scettro di primo ministro. L' intenzione è incubata nel momento del trionfo, e ha per nome odio da parte dei nemici e invidia da parte degli amici. Il loro combinato disposto esplode come un bubbone appena cadi da cavallo. Craxi iniziò a essere percosso nel 1992, Andreotti iniziò il suo calvario nel 1993. Bettino è morto esule da vecchio garibaldino a Hammamet, dopo che gli rifiutarono di tornare in Italia da uomo libero per curarsi. Il Divo Giulio è morto da vivo, oppure vivo da morto, postumo di se stesso, come dichiarò. Berlusconi è stato condannato a quattro anni di carcere per un reato fantasma dopo essere stato sconfitto per una manciata di voti nel 2013. Ora tocca ai genitori di Renzi, mica che il figlio provi a rialzarsi. La legge 7 - Ecco la legge della relatività del potere. Se tu sei stato un avversario politico, o anche un sodale, non importa, quando il successo viene meno sei morto tu, i tuoi figli, i tuoi padri e magari - se sono a tiro - pure i nonni. Le precauzioni che si applicano persino ai mafiosi e che hanno indotto a censurare l' esagerata esposizione mediatica di un Cesare Battisti, che in fondo era un assassino, non si rispettano più. Un professionista serio come Enrico Mentana era talmente preso dalla esposizione dei vecchi galeotti che ha mostrato in diretta l' ordinanza con cui si disponeva l' arresto della coppia satanica. E a lungo è figurata sul sito del suo Tg7 la pagina con i dati personali e l' indirizzo di Tiziano e Laura Renzi nonché del loro avvocato. Mentana quando si è riavuto dal transfert agonistico ha chiesto scusa e cancellato. Invece La Verità non si è fermata. Non è stata la foga, ma il piacere del cannibalismo. Speriamo si scusi, dopo il ruttino. 8 - Non credete alla legge della ripetizione italica? C' è sempre la decimazione dei fedelissimi. A suo tempo furono indagate la segretaria di Craxi, la scorta di Andreotti, l' assistente di Berlusconi. Stavolta, ma guarda le coincidenze, tocca all'«autista del camper di Matteo Renzi». La cosa si fa chiara: i delinquenti cominciano sempre come chauffeur del boss. Ma certo. I narcos di Sinaloa insegnano. El Chapo Guzman non era forse stato l' autista del mitico Félix Gallardo. In galera tutt' e due. Che schifo di Paese. E non parlo del Messico.

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