Fico contro la Tav: "Battaglia identitaria 5S"
Napoli, 9 mar. (Adnkronos) - Il no alla Tav "non è un atto ideologico" ma "una battaglia identitaria del Movimento 5 Stelle". Anche Roberto Fico, a Napoli per un convegno sulla criminalità minorile ospitato dal Circolo Posillipo, interviene nello scontro di governo sull'alta velocità ribadendo come il secco 'no' cinquestelle all'opera sia ancora fra i punti cardine del Movimento. "Il Movimento 5 Stelle è ancora saldamente contro la Tav? Sì, io sento così", risponde il presidente della Camera, che aggiunge: "Abbiamo visto tutte le relazioni che sono negative, senza contare che, non solo in Italia, ogni volta purtroppo che un'opera va avanti in un certo modo crescono anche le spese che in questo momento non sono a bilancio". Parlando ai cronisti, Fico ha ripercorso la storia del Movimento 5 Stelle e, in particolare, la posizione del M5S nei confronti della Torino-Lione: "Nel 2005 - ha ricordato Fico - la prima riunione dei meetup che nascevano fu fatta a Torino, perché quel giorno c'era la grande manifestazione per dire no alla Tav. Eravamo circa un centinaio e c'era anche Beppe Grillo, e dopo la riunione andammo tutti alla manifestazione". Il no alla Tav, ha sottolineato Fico, "non era una posizione ideologica o per dire no a qualcosa, ma era per dire di cambiare rotta rispetto a delle opere che non servono e non servivano".Inoltre, ha proseguito Fico, "la prima uscita pubblica da parlamentari del Movimento 5 Stelle Camera e Senato, nel 2013 fu una visita ai cantieri della Tav per comprendere a che punto ci trovavamo, per dire l'ennesimo no documentato e non ideologico alla Tav. Quindi è una lotta che ha attraversato ogni periodo storico del Movimento 5 Stelle e ogni regione che ha contribuito a far nascere e a far crescere il Movimento". "Rischio voto con le europee? Non parlo di questo, non sta mai a me dirlo. La legislatura è saldamente in piedi", ha poi tagliato corto il presidente della Camera. "C'è la nostra Carta costituzionale - ha aggiunto Fico - e semmai avverrà qualcosa la parola passa al Presidente della Repubblica, non al presidente della Camera. Ma in ogni caso si sta andando avanti, i provvedimenti sono agli atti e lunedì si continua il lavoro normale", ha concluso.