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Luigi Di Maio, il retroscena. "Conte mi ha dato la sua parola. Sarà la Lega a far cadere il governo"

Giulio Bucchi
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Di fronte alle telecamere, Luigi Di Maio può raccontare balle, ma la verità in aula verrà a galla. E così sulla Tav è bastato attendere lunedì per vedere il bluff grillino sul "rinvio" evaporare di fronte all'annuncio, previsto, della Telt sull'avvio dell'iter dei bandi di gara. E mentre gli ultrà a 5 Stelle come il sottosegretario Manlio Di Stefano continuano a ripetere che "la Tav non si farà", il vicepremier guarda già alla "via di fuga onorevole", come spiega Repubblica.  Leggi anche: "Ora ve lo posso annunciare". Salvini Caterpillar, asfalta i grillini in diretta Su una cosa Giuseppe Conte ha ragione: il governo ha guadagnato 6 mesi di tempo per trovare un'intesa politica tra Lega (favorevole) 5 Stelle, che in queste settimane è stata lontanissima. L'unica sintesi possibile, anche a fonte di quanto sta accadendo a Bruxelles e in Francia, è dare il via a un cantiere "ristretto", dal minor impatto possibile. Ma la Tav si farà, e sarà poi necessario trovare i voti in Parlamento assorbendo la prevedibile, violentissima protesta dei grillini No Tav duri e puri che siedono in Camera e in Senato. D'altronde, a Di Maio per fermare la Tav come spiega Repubblica mancano 50 senatori e 82 deputati, e dunque dovrà abbassare il capo. "In quel caso Conte mi ha assicurato che metterà la fiducia in Parlamento - ha spiegato il vicepremier e ministro del Lavoro ai suoi ministri -. Sarebbe la Lega, allora, ad assumersi la responsabilità di votare con le opposizioni e far cadere il governo". Uno scenario cruento che Conte, con la fiducia, vorrebbe paradossalmente evitare. Ma tutto dipenderà da come si arriverà alle europee e soprattutto da come ne usciranno Matteo Salvini e Di Maio. 

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