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Mare Jonio, il retroscena: così Giuseppe Conte ha salvato l'equipaggio della ong dall'arresto

Davide Locano
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Cosa è successo nelle ore in cui la ong Mare Jonio è rimasta attraccata nel porto di Lampedusa, prima dello sbarco degli immigrati e del sequestro della nave? Una ricostruzione la offre Repubblica, che si concentra in particolare sul ruolo di Giuseppe Conte. Né a lui né a Luigi Di Maio sarebbe convenuto tirare troppo in lungo la vicenda, creando un nuovo caso Diciotti proprio alla vigilia del voto in Senato su Matteo Salvini. Tanto che il premier avrebbe chiesto al capetto grillino: "Dobbiamo chiuderla il prima possibile". Soluzione rapida che neppure Salvini disdegnava: "Li faccio sbarcare, ma serve un'azione esemplare", avrebbe risposto a Conte. Dunque, i due avrebbero lavorato a una mediazione e il premier si sarebbe impuntato sul "no" agli arresti. Ma Conte, intercettato da Repubblica, ha spiegato: "Non siamo noi che arrestiamo, ma se c'è chi forza... però davvero, prima di parlare di arresto dobbiamo approfondire". Ed è su questo, dunque, che si sarebbe arrivati alla mediazione: indagine, sequestro ma niente arresto per i membri dell'equipaggio della Ong. Salvati dal premier? Leggi anche: Mare Jonio, il pugno di ferro del pm

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