Cerca
Logo
Cerca
+

Matteo Salvini, l'ora della paura. "Da lì non si scappa", "facciamo la fine di Renzi". Le voci della Lega

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

Dopo le Europee, il bivio di Matteo Salvini. Ormai non è più un segreto per nessuno: il governo durerà fino a maggio, poi il risultato elettorale determinerà chi, come e quando farà cadere il governo. Il leader della Lega ha già assicurato di non aver alcuna intenzione di dar vita a un ribaltone in Parlamento con "gli scappati di casa". Se tornerà al governo, insomma, sarà solo dopo un ritorno al voto. Ma in Parlamento le pressioni sono tante, e i movimenti pure. Il Corriere della Sera parla di un "segnale": "Se Salvini optasse di tenere in vita Conte si capirebbe subito: visti i numeri esigui della maggioranza al Senato, aprirebbe alle iscrizioni dei forzisti che si dice siano in attesa di salire sul suo carro". Leggi anche: "Così Napolitano sta salvando il governo di Lega e M5s". Una voce clamorosa dal Senato All'orizzonte però c'è una manovra finanziaria d'autunno che si prospetta critica e devastante per la tasche degli italiani. "Giancarlo Giorgetti ha provveduto a metterlo in guardia dalle tesi di chi nel governo dice che l'ostacolo si potrebbe aggirare galleggiando", scrive ancora il Corsera. Impossibile, cioè, rimandare i nodi al 2020. Secondo il sottosegretario leghista "la legge di Stabilità sarà un peso gigantesco". E a forza di tirare a campare, svela i propri timori un (anonimo) ministro leghista, "rischiamo di fare la fine di Renzi".

Dai blog