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Regionali in Basilicata, la morte politica di Luigi Di Maio: voci clamorose nel M5s

Davide Locano
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Altro giro, altro voto, altro disastro per i grillini. Alle Regionali in Basilicata, per Luigi Di Maio e compagni, il tracollo è spaventoso. Come al solito, vien da dire: M5s al 20% e spiccioli, in un anno consensi dimezzati rispetto alle politiche. Stra-vince il centrodestra con Vito Bardi, al 42,4%; staccatissimo Carlo Trerotola del centrosinistra, intorno al 33 per cento. Per la Lega di Matteo Salvini un altro clamoroso botto: sfiora il 19% in una regione dove queste cifre erano semplicemente inimmaginabili sino a qualche tempo fa. Leggi anche: Becchi: le tangenti uccideranno il M5s Un risultato, dunque, che dà un'altra spallata alla tenuta del governo gialloverde, sempre meno giallo e sempre più verde. E nel mirino dei grillini spappolati ci finisce ovviamente Di Maio: "Siamo troppo lenti, dobbiamo accelerare", si sfogano i grillini anonimi interpellati dal Corriere della Sera. Ora incombono le regionali in Piemonte, diversi appuntamenti con le Comunali in Sicilia e, soprattutto, le Europee. E nel M5s cresce di giorno in giorno la fronda dei dissidenti, che contesta apertamente la linea "troppo di destra", quella voluta da Di Maio e dalla Casaleggio. Il governo, insomma, sta macerando i pentastellati. E soprattutto il loro capo politico, al quale viene contestata una linea troppo soft nei confronti di Salvini e la cui parabola alla guida del M5s potrebbe arrivare alla fine molto prima del previsto.

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