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Banche, Giuseppe Tria abbassa la testa. Giuseppe Conte lo asfalta nel faccia a faccia riservato

Giulio Bucchi
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Pressing selvaggio su Giovanni Tria. Il faccia a faccia riservato a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia pare aver sortito gli effetti sperati da Lega e M5s. Secondo fonti di governo, il nodo dei risparmiatori truffati dalle banche tenderebbe infatti ad avviarsi verso una soluzione. Le norme, chieste a gran voce dai due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini dovrebbero trovare spazio nel Dl Crescita, che con ogni probabilità, sarà in Cdm giovedì. Leggi anche: "Conte e il governo giocano con il fuoco". Banche e truffati, qui viene giù tutto Nelle stesse ore, un altro esponente di spicco grillino, il sottosegretario agli Affari esteri Manlio Di Stefano, è entrato a gamba tesa sulla questione. "Questo governo sarà ricordato per essere forse il primo che risarcirà i cittadini truffati da alcuni istituti, grazie alla politica compiacente dell'ultima legislatura - assicurava intervistato da Sarah Varetto a Il confine, su Sky Tg24 -. Il ministro Tria sa che deve firmare il decreto il prima possibile. È una norma inserita nella manovra e lui sa perfettamente che questo è un Governo che ha una guida politica e non può essere vittima di scelte tecniche. Di conseguenza va dato il maltorto a chi l'ha subito". 

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