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Matteo Salvini, svolta storica Lega: "Se ci chiamano, noi ci siamo". Si prende anche Roma

Giulio Bucchi
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"Se ci chiamano noi ci siamo". Matteo Salvini annusa la svolta epocale per la Lega e per l'Italia. Il vicepremier, intervistato da No Stop News su Rtl 102.5, risponde così quando gli viene chiesto cosa farà il Carroccio a Roma: "Ieri ho salutato tanta gente - ha spiegato Salvini a proposito dell'inattesa passeggiata per le vie della città al termine di una cerimonia alla Scuola di Polizia - per strada mi hanno detto Daje Mattè, vieni a fà er sindaco ma io continuerò a fare il ministro". Leggi anche: "Perché attacca la Raggi". Il delirio grillino della Castelli su Salvini "Roma è sicuramente una città complicata da amministrare. È grande sette volte Milano, ma sicuramente è una città che ha bisogno di maggior cura, attenzione, dalla cura delle opere d'arte alla sistemazione delle strade, fino alla cura delle piante e del verde. Però quel Daje Mattè mi è rimasto impresso. Io, appena o un attimo, mi piace pare quattro passi a piedi. La vita reale e l'incontro con le persone conta molto di più di mille sondaggi. Sono contento dell'affetto che mi viene dato". Un avvertimento alla sindaca in carica Virginia Raggi, al M5s e a Luigi Di Maio per interposta persona.

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