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Luigi Di Maio difende Fabio Fazio, la frase grottesca: a cosa si è ridotto per attaccare Matteo Salvini

Davide Locano
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Una grottesca svolta a sinistra nel tentativo di smarcarsi da Matteo Salvini e recuperare parte di quel consenso che, giorno dopo giorno, inesorabilmente e inevitabilmente cala. Il protagonista dell'improvvido cambio di passo è Luigi Di Maio, l'improvvisato capetto politico del M5s, che negli ultimi giorni ha accusato la Lega di allearsi con i negazionisti, si è riscoperto partigiano esaltando il 25 aprile e - roba da non credere - si è schierato addirittura in difesa di Fabio Fazio. Lo stesso Fazio che il M5s ha attaccato per lunghi mesi. Senza vergogna, insomma. Di Maio, infatti, giovedì ha affermato: "Se qualcuno pensa che si cambi cacciando qualche conduttore, si sbaglia. Di che rivoluzione culturale staremmo parlando? Noi non stiamo lavorando per questo". Frasi ovviamente che tirano in ballo il conduttore di Che tempo che fa, del quale gli stessi grillini invocavano la cacciata fino a pochi giorni fa. Ma evidentemente, Di Maio e compagni, pensano che i loro elettori abbiano la memoria di un criceto, producendosi in grottesche piroette un giorno sì e l'altro pure. Meglio così: andranno a schiantarsi molto più velocemente. Per onor di cronaca, infine, si fa notare un dettaglio di non poco rilievo. La difesa di Fazio da parte di Di Maio è arrivata nel corso del seminario "Parole guerriere", organizzato da Roberto Fico, espressione dell'ala più a sinistra dei grillini, al fianco del quale il vicepremier con le Cinque Stellette non si faceva vedere da tempo. Anzi, Fico è stato trattato quasi come un appestato per lunghi mesi. Ma ora - et voilà - è cambiato tutto. Leggi anche: Di Maio, la crisi di governo e la bomba della "gola profonda"

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