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Che tempo che fa, Fabio Fazio e Luigi Di Maio pronti a tutto contro Matteo Salvini: la vergogna su Rai 1

Davide Locano
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Ci sarebbere da ridere, se non fosse anche una vicenda seria. La vicenda è quella che lega Luigi Di Maio e Fabio Fazio, il grillino e il conduttore di Che tempo che fa. Quel conduttore di Rai 1 che il M5s fino a qualche tempo fa voleva cambiare, cacciare, cancellare. Ma ora è cambiata la strategia, per fronteggiare il crollo di consensi ci si schiera a sinistra, si picchia duro contro Matteo Salvini e così va bene anche Fazio. Anzi, va benissimo, perché Fazio è da anni impegnato in una crociata contro il leghista. E il fatto che vada benissimo lo ha confermato Di Maio in persona pochi giorni fa, affermando che no, non deve essere tolto da Rai 1 (pazzesco, proprio lui che ne teorizzava la cacciata). E ora si arriva a una nuova inquietante puntata di questa crescente love story: si scopre infatti che Di Maio - ospite la scorsa settimana a Che tempo che fa - raddoppierà la sua presenza da Fazio in vista delle elezioni Europee del 26 maggio. Leggi anche: Di Maio fa ridere: ora difende Fabio Fazio La Rai ha infatti reso noto alla Commissione di Vigilanza il calendario delle presenze degli esponenti politici nelle trasmissioni di Fabio Fazio e di Lucia Annunziata (In mezz'ora in più, in onda la domenica pomeriggio su Rai 3), programmi che rientrano nell'ambito dei "programmi di informazione il cui format non prevede il contraddittorio in condizioni di effettiva parità". E si scopre così che il capetto grillino dovrebbe tornare da Fazio il 19 maggio, una settimana prima del voto, godendo così di una condizione di evidente vantaggio rispetto agli altri interlocutori politici (la par condicio è in vigore dal 25 marzo, lui l'unico che verrà "intervistato" due volte). Insomma, sarà Di Maio il protagonista del "gran finale" elettorale di Che tempo che fa, ospite di un Fabio Fazio sempre più scatenato contro Salvini: se i grillini gli danno contro, diventano interlocutori privilegiati. Il più inquietante e grottesco dei matrimoni, insomma, è servito.

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