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M5s, fine incresciosa per il partito di Luigi Di Maio: amministrative, candidati in fuga

Davide Locano
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«Dove non siamo pronti dobbiamo smetterla di presentarci». Questo aveva detto, dopo l' annunciato flop alle Regionali abruzzesi, il capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. Bè, pare che i posti dove i grillini non sono pronti siano parecchi. Almeno guardando quello che succederà alle imminenti elezioni amministrative. Sì, perché il mese prossimo non si andrà al voto soltanto per rinnovare il parlamento europeo. Il 26 maggio, infatti, le urne saranno aperte anche per scegliere i sindaci di 3.668 Comuni nelle regioni a statuto ordinario e di altri 125 in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. A questi, poi, vanno aggiunti ancora 34 comuni siciliani (al voto domenica prossima) e 29 sardi (appuntamento il 16 giugno). Totale: 3.856 municipi. Una ottima occasione per i grillini, si potrebbe pensare, per dimostrare di avere ancora la fiducia dei cittadini. E per provare a recuperare il terreno perso nei confronti della Lega di Salvini. E invece no. Perché i pentastellati, nella maggioranza dei casi, hanno perso ancora prima di cominciare. Come riportato dal Sole 24 Ore, infatti, le liste grilline sono presenti soltanto in 285 municipi (il 7,4% del totale, un comune su tredici) e in 24 capoluoghi di provincia su 28 (anche se si sta cercando di recuperare a Potenza, Rovigo e Ascoli Piceno, mentre a Bergamo è una lotta contro il tempo per riuscire a presentare le firme). La realtà, quindi, è che oltre a perdere elettori (secondo quanto riportano i sondaggi), il movimento sta perdendo pure i candidati, visto che il dato di quest' anno è il peggiore dalle Amministrative del 2012. La fuga, tra l' altro, riguarda anche alcuni degli esponenti grillini eletti alle precedenti elezioni. Il caso più eclatante è quello del sindaco di Livorno Filippo Nogarin, che, dopo essere riuscito nell' impresa di strappare la roccaforte rossa alla sinistra, ha deciso di non ricandidarsi e di correre invece per un posto all' europarlamento. Il passo indietro era poi stato annunciato pure dal primo cittadino di Civitavecchia, Antonio Cozzolino. Il fuggi fuggi potrebbe essere legato anche alle regole grilline sul doppio mandato, non a caso criticate da Di Maio. Perché correre alle comunali, dove non si vince quasi mai e dove comunque si guadagna poco? Meglio aspettare. Almeno, come chiede Gigino, si evitano brutte figure. (AL.B.)

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