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Gian Marco Centinaio denuncia i 5 stelle. Governo, campane a morto: "Difficile ricucire"

Giulio Bucchi
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"Una denuncia contro ignoti 5 Stelle la faccio sicuramente, a meno che non venga Gesù bambino a dirmi che non la devo fare". Il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio, leghista, interviene sul caso Siri usando il tono della provocazione, ma la questione è serissima: in ballo c'è ancora una volta la tenuta del governo gialloverde. Leggi anche: "Non l'ha mica capito". Bechis svela la sciagura di Di Maio e dei grillini Il sottosegretario leghista è indagato per corruzione e i 5 Stelle, oltre a chiederne le dimissioni, stanno in queste ore mettendo nel mirino Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Una strategia pericolosissima. "Lo dico ai colleghi 5 Stelle, l'ho detto l'altro giorno anche al presidente Conte - ha spiegato Centinaio, serio, a margine di un intervento a Firenze -, abbassiamo il livello dello scontro. Perché è vera la campagna elettorale, ma è altrettanto vero che dal 27 maggio dobbiamo tornare a governare e se durante questo periodo ci sono attacchi personali diventa difficile ricucire". I 5 Stelle hanno chiesto a Salvini un chiarimento sui suoi rapporti con il faccendiere Paolo Arata, vicino a un indagato per mafia: "Siamo tranquillissimi, Matteo Salvini è molto, molto tranquillo", ha assicurato il ministro. "Un conto sono gli attacchi politici, ci stanno in una logica di campagna elettorale, un altro conto sono gli attacchi personali. Nel momento in cui uno attacca Centinaio per la sua azione di governo benissimo, non ci sono problemi, nel momento in cui qualcuno mi attacca a livello personale ha a che fare col mio avvocato. La denuncia la faccio sicuramente nei confronti di chi va dai giornalisti senza metterci la faccia a dire che durante la redazione del contratto di governo avrei deciso insieme a Siri di inserire tutta la parte relativa al biogas, perché qualcuno mi tirava per la giacchetta. Se hanno le prove ci mettano la faccia".

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