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Luigi Di Maio attacca Matteo Salvini, scontro sulle province: "Per me si tagliano, ora chiedete alla Lega"

Cristina Agostini
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Ormai pur di attaccare Matteo Salvini, il vicepremier grillino Luigi Di Maio si attacca a tutto. Ora alla riforma sulle Province: "Per me le Province si tagliano. Punto. Ogni poltronificio per noi deve essere abolito. Efficienza e snellimento, questi devono essere i fari. Questa è la linea del M5S. Per me si tagliano, chiedete alla Lega", scrive in una nota riferendosi al progetto che andrebbe a cambiare quanto modificato dalla riforma Delrio anticipato dal Sole24ore. Peccato che il tavolo sia composto dalla Lega e dallo stesso Movimento 5 stelle, con il sottosegretario al Viminale del Carroccio Stefano Candiani e con la grillina viceministro dell'economia Laura Castelli.  Leggi anche: Salvini assediato, il retroscena: "Per la prima volta, la Lega...". Voce pazzesca su Maroni Nella bozza viene riportata la definizione di Provincia che "ha un presidente, eletto a suffragio universale dai cittadini dei Comuni che compongono il territorio provinciale, coadiuvato da una giunta da esso nominata'. A 'coadiuvare' il presidente c'è poi il 'Consiglio, avente poteri di indirizzo e controllo, eletto a suffragio universale'". Insomma si tratta del "ritorno alle vecchie Province, con elezione diretta di 2.500 tra presidenti e consiglieri". "Pur di andare contro alle scelte del nostro governo, fanno risorgere le vecchie province. Dopo aver salvato il Cnel e il bicameralismo paritario, torna l'elezione diretta delle province. Questo è il governo del cambiamento: diminuiscono i posti di lavoro, aumentano le poltrone", tuona il senatore del Pd, Matteo Renzi.  

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