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Armando Siri, la Procura di Milano apre un'inchiesta sull'acquisto di una palazzina a Bresso

Cristina Agostini
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E' stata aperta un'inchiesta dalla Procura di Milano sul caso dell'acquisto di una palazzina a Bresso, in provincia di Milano, da parte di Armando Siri, il sottosegretario leghista indagato per una presunta mazzetta. Al momento non ci sono ipotesi di reato né indagati per l'edificio comprato da Siri attraverso un mutuo di 583mila euro acceso con una banca di San Marino.  Leggi anche: "Sondaggi alla mano, cosa conviene fare a Salvini". L'assedio M5s? Bomba in diretta sul casi Siri La vicenda era stata anticipata da Report. Ora, alla vigilia del voto sul leghista in Consiglio dei ministri, il notaio che ha effettuato il rogito ha segnalato l'operazione sospetta all'Uif di Banca d'Italia sollevando sospetti sulla provenienza del denaro. Il senatore avrebbe intestato la proprietà - costituita da sette appartamenti, un negozio, un laboratorio e alcune cantine - alla figlia ma il denaro, come scritto nell'atto, sarebbe stato messo a disposizione dal padre, a titolo di liberalità, pertanto non soggetto all'imposta di donazione. Poi separatamente la giovane avrebbe firmato una procura irrevocabile al padre a vendere l'immobile a se stesso o a terzi. Un'accusa che Siri respinge sostenendo l'assoluta correttezza dell'acquisto.

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