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Luigi Di Maio, la bomba del leghista Rixi: "Fa pressioni sulle procure per farmi condannare"

Giulio Bucchi
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Dopo Armando Siri, il nuovo fronte di guerra politico-giudiziaria tra M5s e Lega è Edoardo Rixi. Leghista, viceministro alle Infrastrutture e a processo per le "spese pazze" dei consiglieri della Regione Liguria. Il 30 maggio arriverà la sentenza, ma Luigi Di Maio minaccia già di "dimissionarlo". Leggi anche: "Una roba mai vista negli ultimi 20 anni". Salvini contro i pm, sfogo rubato "Quel che pensano i 5 Stelle non m'interessa. Io faccio quello che mi dice Matteo Salvini, non Di Maio. Sono lieto che abbia trovato il tempo, oltre che di fare il pubblico ministero, anche di fare il ministro allo Sviluppo", attacca Rixi sul Corriere della Sera. L'amarezza è evidente, come la sfiducia in questa maggioranza: "Andiamo avanti, anche se non so se per 4 anni. Io la penso come Giorgetti: lui ha voglia di tornare a pescare, io di arrampicarmi in montagna. Però loro sono stati indecenti...". Loro, ovviamente, sono i grillini: "La mia sentenza è prevista per il 30 maggio. C'era bisogno di buttarla in campagna elettorale cinque giorni fa? Io non posso concepire i processi a priori, la verità è che si fanno pressioni sulle procure per ottenere condanne. E se sono i membri del governo ad uscirsene con dichiarazioni che non creano la serenità nei giudizi...". A preoccuparlo, poi, ci sono le questioni politiche: "L'impostazione dei 5 Stelle preoccupa. Nel dl Crescita ci sono passaggi che potrebbero comportare la chiusura dell'Ilva, abbiamo sfiorato la chiusura del tunnel del Gran Sasso, e io di ponti crollati ne ho già avuto uno a Genova... I dragaggi dei porti vanno fatti, ma la commissione al Senato presieduta da loro ha dato parere negativo. L'agenzia per il monitoraggio delle ferrovie e delle autostrade (Ansfisa) non si sa quando sarà attiva. E questo mi preoccupa".

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