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Giovanni Tria, nuovo dipartimento al Mef sugli investimenti: sarà guidato dalla cognata di Gentiloni

Gino Coala
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Il ministro dell'Economia Giovanni Tria aspetta con particolare ansia il prossimo Consiglio dei ministri, che rischia di non essere più rinviabile a oltre il prossimo lunedì, come invece sperano sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini. Le tensioni per il decreto sicurezza bis non reggono davanti ai punti all'ordine del giorno che Tria ha imposto all'approvazione dei colleghi ministri. Punti urgenti, nomine pesanti da ratificare al più presto, essendo poi ruoli nevralgici per la macchina burocratica dello stesso governo. Il prossimo Cdm, previsto al massimo per il prossimo lunedì sera, dovrà rinnovare la Ragioneria generale dello Stato e i vertici della Guardia di finanza. Ma c'è anche la nascita di un nuovo dipartimento del Mef, che Tria vorrebbe ad Alessandra Dal Verme. Sfumata per lei la possibilità di diventare il prossimo ragioniere generale, la Dal Verme dovrebbe andare a dirigere il nuovo braccio del Mef che andrà a gestire il settore degli investimenti. Il nome della Dal Verme però preoccupa Tria, visto che la dottoressa è una cognata illustre, oltre che di nobili origini, tanto da guadagnarsi l'appellativo al ministero de "la contessa". La dottoressa è sposata con un altro nobile, tale Gentiloni Silveri. Non un Gentiloni qualunque, bensì il fratello dell'ex Presidente del Consiglio, Paolo.  Il nuovo dipartimento, come specifica il Fatto quotidiano insinuando una guerra tra il Mef e palazzo Chigi, sarà un centro di potere enorme, rispetto soprattutto ad organismi analoghi del ministero dello Sviluppo economico e di Palazzo Chigi, come Inestitalia e Strategia Italia. Una contromossa di Tria per bilanciare il monopolio di Giuseppe Conte sui flussi di denaro pubblico per investimenti e finanziamenti.

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