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Salvini e Di Maio, fine vicina: "Questa volta è diverso", la frase rubata a Tria. L'Ue ci commissaria?

Giulio Bucchi
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Avanti veloce verso la procedura d'infrazione, perché come ha ammesso un Giovanni Tria sulle spine al vertice di governo di mercoledì "questa volta è diverso". Tra Unione europea e Italia, insomma, siamo al "cambio di fase" e secondo il retroscena di Repubblica, che raccoglie un po' di umori tra Palazzo Chigi, ministeri e segreterie varie, a Bruxelles non sarebbero più disposti ad assecondare i tira-e-molla interni al governo, già sopportati lo scorso dicembre. Leggi anche: "Nessuno dovrebbe dubitarne". Moscovici allo scoperto: stangare l'Italia e farlo presto I commissari vogliono fatti concreti, misure (impopolari) sui conti per il 2019 e per il 2020. Traduzione: una manovra correttiva che Tria continua a negare. Ma la partita non è più solo con la Commissione Ue, ma soprattutto con i governi dell'Unione chiamati poi ad approvare il bilancio italiano. E la risposta italiana dovrà arrivare molto in fretta, entro il 9 luglio quando si riunirà l'Ecofin. Senza soluzioni concrete, si diceva, la situazione precipiterà subito: a partire dal 10 luglio partirà la procedura d'infrazione e saremo, di fatto, commissariati. Con tanti saluti al governo gialloverde che più o meno nello stesso giorno finirebbe di esistere.

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