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Sea Watch 3, lite tra Salvini e Di Maio sulla gestione dei migranti

Maria Pezzi
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Mentre la nave che trasporta i migranti si ferma vicino alla costa italiana, la già tesissima giornata si è conclusa con un botta e risposta tra i leader politici. Sulla Sea Watch 3 bisticciano i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. La nave della ong tedesca non ha rispettato il blocco ed è entrata in acque italiane. La decisione è stata presa da Carola Rackete, la capitana della barca. Matteo Salvini sfida l'Europa, usa toni durissimi, e in serata interviene il collega M5s. Il grillino ha messo becco sulla gestione dei migranti. Attacca Luigi Di Maio: "Servono più rimpatri. Servono corridoi umanitari. Se passeremo l'estate a litigare con le Ong abbiamo già perso. Ma non guido io il Viminale", dice lanciando una frecciata al leghista. "Non è lui il ministro dell'Interno - ribatte Matteo Salvini a Porta a Porta - si può fare di più, ma le cifre dicono quest'anno 539 morti, un decimo di due anni fa".  Se il vicepremier leghista e ministro dell'Interno lancia ultimatum ("Non entrano, schiero la forza pubblica" ha tuonato Salvini), interviene con toni più diplomatici l'altro vicepremier. "L'Europa  deve svegliarsi: deve aprire gli occhi, fare un tavolo e rivedere Dublino perché non è possibile che tutti i migranti continuino a sbarcare in Italia. Non abbiamo bombardato noi la Libia". Quindi attacca la Sea Watch 3: "Quella nave arriva in Italia per farsi pubblicità e raccogliere fondi. Ma in mezzo ci sono esseri umani". Per approfondire leggi anche: Sea Watch, Salvini sfida l'Europa

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