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Attilio Fontana a Libero: "Ci prendono in giro, qualcuno molto in alto cerca di bloccare l'autonomia"

Cristina Agostini
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«Centesimus annus». Mercoledì c'è l'ennesimo vertice decisivo sull'autonomia, ma il governatore della Lombardia avverte puzza di bruciato. «Ho la sensazione che mi stiano prendendo in giro. Preferirei un no secco a questo continuo tergiversare». È nervoso perché Cinquestelle la sta tirando troppo in lungo? «Non mi fa arrabbiare la lentezza, sono disposto a discutere mesi, ma sul merito. Qui invece ci si oppone all'autonomia per slogan: una legge che spacca l'Italia, che mette i ricchi contro i poveri, che sottrae risorse al Sud. Tutte balle». Chi sono i nemici dell' autonomia, governatore? «I cialtroni, gli amministratori e i politici incapaci, che raccattano voti attraverso l'assistenzialismo e sanno che l'autonomia li costringerebbe a essere produttivi e lavorare se non vogliono andare a casa. I vetero-borbonici contrari al cambiamento, io invece sono per il mondo nuovo». Allude ai grillini? «Alcuni criticano le cose per sentito dire, senza averle capite e spesso neppure lette». Io ho l'impressione che M5S sia contro l' autonomia per ragioni di bottega: è forte al Sud e non vuol perdere altri voti. «La Lega è cresciuta mostruosamente al Sud pur portando avanti l'autonomia. D'altronde con l'autonomia il Sud ci guadagnerebbe. Primo, perché se si dà al Nord la possibilità di crescere, la ricchezza maggiore prodotta in Lombardia e Veneto arriverà anche in Meridione, visto che pagheremmo più tasse, secondo perché si dà a quelle terre la possibilità, diventando anch' esse autonome, di eleggere amministratori con poteri reali e giudicabili in base ai risultati». Ho l'impressione che solo la Lega voglia l'autonomia, sbaglio? «Se così fosse, significherebbe che siamo un Paese di reazionari. Ma non si può vivere in questo equivoco. Il mondo è altrove, se non sali su quest'ultimo treno, poi non ne passeranno più». Leggi anche: Sondaggio di Ilvo Diamanti: sei elettori su dieci vogliono l'autonomia. Le cifre del trionfo di Salvini Esagerato «Una settimana fa tutti festeggiavano per le Olimpiadi a Milano e Cortina, trionfo italiano. Vuole la verità? È stato un trionfo dell' autonomia lombardo-veneta. Originariamente la candidatura era a tre, c'era anche Torino e avevamo un dossier che la comprendeva. Ventiquattrore prima della scadenza per la presentazione della candidatura, la Appendino si è sfilata, io ho preso il telefono e chiamato Zaia per chiedergli se era disposto a correre in due. Lui ha risposto di sì, ma il governo ci ha mollato e siamo andati da soli. Chi si è attribuito il merito del successo in realtà è salito su un treno in corsa che abbiamo fatto partire io e Luca, con tutti che ci davano contro». Non pensa che i veri nemici dell'autonomia siano in alto, molto più su di Di Maio e compagni? «Temo che nei veri palazzi del potere non si sia capito quanto l'autonomia possa dare una scossa a tutto il Paese. A Roma viene ancora considerata un rigurgito di fede leghista o un tentativo di secessione. Se ne sottovalutano la portata innovativa e gli effetti positivi per tutti. E, ripeto, si dicono troppe balle». Per esempio? «Ho letto la relazione fatta dai tecnici di Palazzo Chigi e sono rimasto esterrefatto: un testo inaccettabile, che mistifica l' autonomia. Non è vero, come invece detto, che essa introduce i costi standard. Questi sono fissati da una legge del 2009, quella sull' autonomia vi fa solo riferimento. Come non è vero che 23 materie sono troppe, sono il limite fissato dalla Costituzione, non un' esagerazione. Mi auguro che Conte, che è un avvocato, faccia carta straccia di quel documento e applichi la legge». Se non passa l'autonomia cade il governo? «Chieda a Salvini, che l'ha messa tra le riforme da fare se si vuol andare avanti». Altra riforma è la giustizia: Salvini vuol eliminare l'abuso d'ufficio, reato di cui lei è incriminato «A Matteo dico di non barattare una vera riforma della giustizia con l' abolizione dell' abuso d' ufficio. Glielo chiedo da avvocato, mi tengo volentieri l' accusa, in cambio di una riforma vera e senza compromessi. La giustizia è un' emergenza del Paese». Lei ha detto che la flat tax è più urgente dell' autonomia: conferma? «Non è questione di urgenza, ma di effetti. La flat tax darebbe risultati in pochi mesi, l' autonomia è un processo i cui risultati si vedono nel medio periodo, ma è altrettanto importante». di Pietro Senaldi

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