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Russia, il pm Greco su Matteo Salvini: "Non serve sentirlo", smentiti i deliri di Pd e M5s

Caterina Spinelli
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Matteo Salvini non sarà sentito dai pm per l'inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, è il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, a confermarlo: "Assolutamente no, il ministro non sarà sentito, non c'è la necessità". Greco ha inoltre rimarcato che si tratta di "un'indagine complessa". La traduzione dal russo richiede tempo, quindi "l'indagine proseguirà con tempistiche non così rapide". Intanto, ad essere interrogato è stato Gianluca Savoini, l'uomo intercettato nell'audio, durante l'incontro al Metropol di Mosca, in cui si sarebbe "svolta una presunta trattativa attorno ai 65 milioni di dollari di un affare petrolifero". Savoini si è però avvalso della facoltà di non rispondere alle accuse a lui mosse per "corruzione internazionale". Oggi, martedì 15 luglio, i pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro dovranno sentire altre persone coinvolte.  Leggi anche: Il complotto delle toghe: con l'audio rubato vogliono incastrare Salvini Salvini è comunque tranquillo, sicuro della propria totale estraneità ai fatti: "Certo che vado in Parlamento. È il mio lavoro. Ci vado bisettimanalmente e per il question time durante il quale rispondo su tutto lo scibile umano, sempre", ha spiegato rispondendo all'alleato Luigi Di Maio, che lo ha provocato: "Secondo me Salvini deve andare a riferire in Parlamento sulla questione Russia. Sono sicuro che ci andrà e così ci darà anche modo come maggioranza di difenderlo. Soprattutto se si ritiene di essere strumentalizzati, ben venga un chiarimento in Parlamento perché parlare davanti al Parlamento è l'occasione per chiarire non ai parlamentari ma agli italiani.

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