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M5s-Pd, provocazione contro Matteo Salvini sul decreto sicurezza bis: vogliono schedare i poliziotti

Caterina Spinelli
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Già di per sé la contrarietà al decreto Sicurezza bis del M5s viene letta da Matteo Salvini come l'ennesima provocazione, figuriamoci poi se grillini e Pd decidono - assieme - di proporre alcune modifiche, in particolare sull'operato degli agenti di polizia. Il clima al governo già è dei peggiori, nelle ultime ore lo scontro feroce tra Luigi Di Maio e Salvini per il "tradimento" del primo a favore di un avvicinamento a Nicola Zingaretti. E così mentre si discute alla Commissione Giustizia della Camera sul provvedimento leghista in merito all'immigrazione, gli emendamenti creano un nuovo scontro. Non era bastato lo stop pentastellato all'aumento delle sanzioni per le Ong, il no all'allargamento delle competenze per il Viminale e l'inasprimento delle norme sulle espulsioni dei migranti. Ad oggi i dem e i grillini pensano al doppio emendamento per "schedare" i poliziotti impegnati in piazza a difendere l'ordine pubblico. Leggi anche: Di Maio a Salvini: "Minaccia per non parlare di Russia". Governo agli sgoccioli? Nell'elenco di proposte di modifica presentate a Montecitorio, ne spuntano due all'articolo 7 che puntano a identificare gli agenti schierati in strada. La prima porta la firma di Stefano Ceccanti (Pd), la seconda quella di Luigi Gallo e altri 4 grillini. Il dem vorrebbe imporre che i poliziotti espongano "in maniera visibile un codice di riconoscimento ogni volta differente, volto a consentirne l'identificazione durante il servizio di ordine pubblico in relazione al reparto di appartenenza". La proposta 5 Stelle è pressoché identica. Ma le novità non finiscono qui: entrambe le forze politiche vorrebbero introdurre "micro telecamere sul casco o sull'equipaggiamento" per "la ripresa di quanto accade in situazione di criticità per l'ordine pubblico". Si tratta di una richiesta avanzata anche dai sindacati di polizia, e che sa di contentino per far digerire la pillola della schedatura. Inultile dire che a Salvini tali modifiche non vanno proprio giù, da sempre convinto che gli agenti "siano facili bersagli dei delinquenti". Insomma, sembra una dichiarazione di guerra architettata dal un sodalizio ormai consolidato. 

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