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Bruno Vespa: "Vi spiego perché il governo tiene e per ora non si tornerà alle urne"

Cristina Agostini
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Matteo Salvini "non chiama la crisi di governo perché teme che ne nasca un altro senza di lui". Parola di Bruno Vespa che nel suo editoriale su il Giorno traccia uno scenario sull'esecutivo giallo-verde. Il leader della Lega, spiega il direttore di Porta a porta è uno "dei pochissimi a pensarla così, ma poiché toccherebbe a lui andare dal presidente della Repubblica, ha deciso ancora una volta di non andarci e di provare a chiarirsi di nuovo con Di Maio". Gli unici partiti che guardano senza paura le elezioni, continua Vespa, sono la Lega e Fratelli d'Italia, "sarebbero i soli ad uscirne rafforzati, sia pure in maniera ovviamente diversa". Pregano per non tornare al voto, invece. 5 Stelle e di Forza Italia  che "uscirebbero decimati dalle urne e non tutti hanno una professione redditizia pronta a riaccoglierli. Nemmeno il Pd vuole le elezioni". Leggi anche: "Dal Colle già partiti i piccioni viaggiatori". Terremoto. Mattarella, il piano in caso di crisi: lo fanno davvero? Eppoi, si chiede Vespa, "davvero è possibile un governo alternativo a quello guidato da Conte?". La risposta è no. "La fantascienza politica prevede in questo caso la sostituzione di Luigi Di Maio con Roberto Fico e un governo sostenuto in maniera decisiva dal Pd" con "un contributo di Forza Italia". Ma "un dopodomani Renzi sarebbe forse pronto a fare lui un governo con i 5 Stelle, ma non consentirebbe mai a Zingaretti di farlo. E Zingaretti non ha alcun interesse a mettere la testa sul ceppo di una maggioranza poggiata su una discarica di insulti reciproci con i grillini, costanti da almeno sei anni". Insomma, "i Cinque Stelle stanno facendo di tutto per evitare la crisi e sono pronti a un corposo rimpasto". Con un "leghista al posto di Toninelli alle Infrastrutture e perfino di un leghista al Lavoro, cedibile da un Di Maio che ha già il peso fortissimo dello Sviluppo economico".  Ma ora, conclude Vespa, "l'importante è decidere presto e dare ai mercati finalmente un segno di chiarezza e di stabilità".

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