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Giuseppe Conte, il sospetto di Salvini e Di Maio: non solo Vaticano, chi c'è dietro al premier

Caterina Spinelli
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"Chi c'è dietro Giuseppe Conte?". È questa la domanda che arrovella i vertici del Movimento 5 Stelle e della Lega, i cui dubbi sono sorti dopo l'inaspettata autonomia del premier che ha sfidato Matteo Salvini sulla Russia e che ha fatto infuriare Luigi Di Maio sulla Tav. Nonostante possa sembrare che "l'avvocato del popolo" si sia finalmente liberato della definizione "di burattino nelle mani degli alleati", la risposta al quesito è più semplice di quanto si pensi. L'indipendenza di Conte sarebbe frutto degli interlocutori solidi che vanta in Italia come in Europa. E allora - avanza il dubbio Il Messaggero - non è un caso il riferimento del premier all'alleanza atlantica e alla centralità dell'Italia nella Ue. Ragionamenti, questi, che quasi tutti i giorni si sostanziano nel giro di telefonate quotidiane con i ministri tecnici Giovanni Tria (Economia) ed Enzo Moavero (Esteri). Leggi anche: Salvini sui fondi russi: "Le parole di Conte mi interessano meno di zero" Dai rapporti con il Vaticano e con pezzi importanti del mondo cattolico (la comunità di Sant'Egidio) fino ai manager delle grandi aziende pubbliche. Insomma, il premier tesse bene la sua rete. E così è sempre Conte a dover smussare gli angoli di una maggioranza perennemente in guerra, a intervenire sul complesso tema dei migranti e ad assicurare massimo sostegno a Ursula Von der Leyen (neo presidente della Commissione Ue). E chissà che quel premier che tutti additavano come "debole", non abbia in realtà giocato a un gioco vincente. 

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