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Matteo Renzi contro Nicola Zingaretti: "Si cade nel ridicolo". Pd, lite sulla raccolta firme contro Salvini

Davide Locano
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Robe che soltanto il Pd, ovvero litigare anche sulla raccolta firme per chiedere le dimissioni e sfiduciare Matteo Salvini. Già, la raccolta firme è stata iniziata dal segretario, Nicola Zingaretti: "Raccoglieremo le firme per chiedere le dimissioni di Salvini, il ministro che spacca dal Parlamento". Peccato che poco dopo anche Matteo Renzi abbia lanciato una identica iniziativa, rilanciata sui social network: "Firma e fai firmare la petizione per le dimissioni di Salvini: all'Italia serve un ministro dell'Interno, non un influencer. E serve al Viminale, non altrove ad attaccare i giornalisti. Che altro deve fare di più per meritare una mozione di sfiducia?". Leggi anche: "Imbroglione che non fa nulla": Boschi insulta Salvini Già, due raccolte firme. Identiche. Circostanza che ha scatenato la polemica nel Pd, con Carlo Calenda che ha fatto ironia su tale cortocircuito. Alla fine, Renzi ha fatto un passo indietro, sospendendo la sua raccolta firme: "Ho promesso di non parlare delle discussioni interne al Pd - ha premesso -, perché litigare tra noi in presenza di un governo come questo è allucinante. Purtroppo anche oggi ci sono polemiche inspiegabili sul fatto che i bravissimi comitati di Azione Civile hanno presentato una raccolta firme per la mozione di sfiducia a Salvini. Ricordate la storia: alcuni di noi hanno proposto di portare il ministro dell'Interno in Parlamento attraverso una mozione di sfiducia. Il gruppo dirigente del Pd ha bloccato questa iniziativa, definendola sbagliata. E noi abbiamo di conseguenza fermato le macchine. Poi, quando finalmente il Pd ha fatto la mozione di sfiducia, era troppo tardi per votarla in Aula prima di settembre. Non mi è sembrato un capolavoro, ma ormai è andata", ha scritto su Facebook. Un Renzi comunque polemico ha poi aggiunto: "Ho personalmente chiesto allora una mobilitazione online per tener vivo da qui a settembre lo sdegno contro ciò che Salvini ha fatto - prosegue l'ex premier -. Abbiamo raccolto in due giorni più di trentamila firme. Oggi ci viene detto che la raccolta firme va bloccata, sostituita o unita a quella improvvisamente annunciata dalla segreteria del Pd. Avverto forte il rischio di cadere nel ridicolo. E per questo dico che stoppiamo subito la raccolta firme - che avrebbe dovuto continuare fino al 12 settembre - e così evitiamo ogni polemica".

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