Cerca
Logo
Cerca
+

Silvio Berlusconi stritolato da Matteo Salvini: il sondaggio che segna la fine di Forza Italia

Davide Locano
  • a
  • a
  • a

La politica è bastarda, quando il vento ti gira contro, non c' è modo di recuperare. Ogni errore diventa irrimediabile, ogni merito viene scordato e ogni ragione azzerata. È la storia dell' ultimo anno e mezzo tra Salvini e Berlusconi. Il 4 marzo 2018 il sorpasso, con la Lega sopra il 17% e Forza Italia al 14. Per gli azzurri fu uno choc, oggi firmerebbero per un risultato simile. Matteo infatti è dato dagli ultimi sondaggi al 39% e Silvio al 6,7 (quasi un sesto del Carroccio), superato anche da Fratelli d' Italia, che sarebbe al 7,4. Le ragioni del tracollo e della super crescita sono varie, ma sintetizzabili in un dato di fatto: Salvini ha surclassato Berlusconi in tutto. La forza di Silvio era il contatto con la gente, la sua naturale empatia. Oggi il Cavaliere è un ricchissimo signore che vive nel suo castello, con una corte ristretta e si concede poco o nulla alla gente. Salvini invece si spende, fa le vacanze in spiaggia a Milano Marittima, passa i venerdì e sabati sera a sagre di Paese, si consuma di selfie e strette di mano. Ma il declino non arriva solo da fuori, sono i suoi uomini i primi a non credere più in Berlusconi. Ovvio, la forza di un leader è data dai numeri; più scendono, più cala la sua presa sul partito. Leggi anche: "Nel bagno di Arcore...": Bruno Vespa, la rivelazione su Berlusconi Il Cavaliere poi ha un rapporto ormai indefinibile con la sua creatura, Forza Italia: non la ama più, però non riesce a cederla. Non se ne occupa, individua un delfino, poi non lo fa nuotare neppure un metro e interviene per rifondare il partito e annegare chi aveva incaricato di reggerlo. Lascia gestire purché nulla cambi e, alla prima velleità di novità, interviene per tornare indietro fingendo di andare avanti. Risultato, gli azzurri sono disperati, non hanno indicazioni, non sanno dove andare e restano fermi nel timore di essere fucilati alle spalle non appena muovono un passo. DECISIONISTA Il leader della Lega fa l' opposto. Si occupa del partito in maniera maniacale. Non fa proclami, agisce. Anche quando decise di sciogliere la Lega Nord e trasformarla in un partito nazionale, la Lega per Salvini premier, si mosse fino all' ultimo distante dai riflettori. Non annuncia riforme, cambia. Non nomina delfini né critica, piazza i fedeli e accantona senza clamori: chi non si allinea sparisce, allo stile sovietico; d' altronde la Lega è sempre stata partito leninista come struttura interna. L' effetto è che la Lega è una falange compatta, dove al milite non serve essere un gladiatore per apparire forte, gli azzurri sono tante individualità, alcune anche eccellenti e preparate, ma allo sbando. Sembrano superate e imbelli più di quanto non lo siano in realtà. Gli elettori si rendono subito conto se il nocchiero si allontana troppo dal timone, e scendono dalla nave. Ma Salvini che surclassa Silvio non è soltanto una questione di gestione. L' oscuramento è anche politico. La Lega si è appropriata di tutti i temi di Forza Italia, dalla lotta alla pressione fiscale a quella per le grandi opere e lo sviluppo, a quella per il contenimento dello strapotere della magistratura. Le ragioni sono due: la prima è che Berlusconi promette le stesse cose da 25 anni e non è credibile che riesca a fare adesso quanto non gli è riuscito in così tanto tempo. La seconda è perché l' abbraccio con il Pd della scorsa legislatura ha ucciso gli azzurri. È difficile oggi distinguere un berlusconiano da un renziano. Forza Italia è convinta che esista un' area moderata e la insegue disperatamente, ma la realtà è che essa in Italia, se c' è, non supera il 20%, del quale il 5 sta con gli azzurri, il 10 con il Pd e il restante 5 si divide tra +Europa e altri refoli centristi. Il vecchio elettorato moderato berlusconiano, Salvini se l' è preso quasi tutto, riproponendo gli stessi temi di Silvio, ma con più freschezza e credibilità, aggiungendoci la lotta all' immigrazione e il tema della sicurezza, sui quali Forza Italia è sempre stata carente. CONTRO LA SINISTRA Altra ragione della conquista da parte della Lega dell' elettorato berlusconiano è la forza di Salvini di sfidare la sinistra e fregarsene di quello che essa dice per denigrarlo. Berlusconi è sempre stato attaccato duramente e ingenerosamente dai compagni, ma ogni volta si sentiva in dovere di rispondere, quasi giustificarsi. Il leader leghista si appunta al petto quali medaglie tutti gli attacchi della sinistra. Non ama, a differenza del Cavaliere, farsi concavo e poi convesso, né con i nemici né con gli amici. Nessuno sa quando, e se, si voterà. Malgrado Forza Italia ufficialmente sia per la crisi di governo, in realtà gli azzurri sono consci che essa segnerebbe la loro fine. Salvini infatti andrebbe alle urne solo, senza Berlusconi, al massimo con Fratelli d' Italia, ma non è affatto scontato, o con qualche lista locale, Musumeci in Sicilia, forse Toti in Liguria. Essere scaricato dal leader più giovane sarebbe l' ultimo colpo per il Cavaliere, che fino a poco tempo fa ancora sognava un centrodestra unito e per ottenerlo si sarebbe rassegnato a un ruolo secondario. Ma Matteo non si fida, teme l' esuberanza e la personalità di Berlusconi, al quale non perdonerà mai quella conta a beneficio di telecamere che Silvio fece un anno fa in sala stampa al Quirinale, quando Salvini, da leader del partito di maggioranza della coalizione, elencava le condizioni del centrodestra per il governo. di Pietro Senaldi

Dai blog