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Giuseppe Conte e il boatos che scuote Palazzo Chigi: quando cade il governo. Niente crisi sulla Tav, ma...

Davide Locano
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Il decreto sicurezza bis ha ricevuto la fiducia del Senato ma le vere grane per il governo arrivano ora. Domani a Palazzo Madama verrà messa ai voti la mozione presentata dai grillini contro la Tav. È probabile che venga respinta, è vero, dato che gran parte del Pd dovrebbe schierarsi a favore dell' alta velocità e dunque il dissenso del M5S potrebbe risultare ininfluente ai fini pratici. E però i rapporti tra gli "alleati" rischiano di guastarsi definitivamente con possibili conseguenze sulla tenuta dell' esecutivo. Salvini ieri è stato chiaro: «La Tav è un' opera fondamentale, votare contro sarebbe una sfiducia al premier che ha riconosciuto che costa meno finirla che fermarla». Il voto contrario del M5S, ha aggiunto, «sarebbe uno schiaffo agli italiani che vogliono treni, porti e aeroporti. Il governo, se fa le cose, va avanti. Ci sono due voti da cui non si scappa: quello sul decreto sicurezza e quello sulla Tav. O ci sono i sì o i no, non esistono i forse». Il ministro grillino alle Infrastrutture Toninelli ha replicato: «La mozione impegna il parlamento, non il governo, che non cadrà. Salvini minacci chi vuole». Leggi anche: Salvini sotto all'ombrellone vale il 55 per cento Sennonché sarà la flat tax la madre di tutte le battaglie. Se Conte e Di Maio si metteranno di traverso Salvini staccherà la spina. Ieri il premier ha incontrato le parti sociali, che però oggi verranno ricevute al Viminale anche dal leghista che confermerà il suo piano di drastica riduzione dell' imposizione fiscale. C' è poi il nodo della riforma della giustizia: quella presentata dal ministro grillino Bonafede, secondo il capo della Lega, è «una non riforma, vuota e inutile». Il principale elemento di contrasto rimane la prescrizione: per Salvini il testo voluto dai grillini «significa che ci sono 60 milioni di italiani processabili a vita». In agenda c' è inoltre l' autonomia differenziata: i governatori del Nord, soprattutto Zaia, hanno già dato l' ultimatum. Anche il via libera al decreto sicurezza bis è destinato a creare sconquassi nel governo: come si comporterà la frangia più a sinistra del Movimento quando la prossima nave delle Ong entrerà in acque territoriali, verrà sequestrata e il comandante arrestato? «Non possiamo permettere alla Lega di dividerci» ha dichiarato in aula il senatore M5S Airola annunciando il suo voto a favore del decreto e dunque il suo cambio di rotta: «La politica è sangue e merda, e ora o do forza al M5S oppure domani non potremmo avere il Movimento al governo. Abbiamo tanto da fare, prima di tutto fermare il Tav». Già, i 5 Stelle hanno tanto da fare. di Alessandro Gonzato

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