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Elisabetta Alberti Casellati, la partita doppia della crisi. La voce: "Così frega la sinistra", panico Prodi

Giulio Bucchi
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Maliziosi sospetti su Elisabetta Alberti Casellati, volitiva presidente del Senato che ha rinviato all'aula la decisione sulla calendarizzazione della sfiducia a Giuseppe Conte. Il Pd protesta parlando di "forzatura inaccettabile", per i modi e i tempi (la decisione arrivata lunedì pomeriggio, convocazione urgente per l'indomani alle 18), e con la convinzione che dietro ci sia già un accordo politico tra il partito della Casellati, Forza Italia, e chi la mozione di sfiducia al premier l'ha presentata, la Lega di Matteo Salvini. L'accordo in effetti c'è (entrami i partiti vogliono che si voti il 14 agosto, Pd e M5s il 20), ma l'insinuazione sul comportamento della Casellati è decisamente uno sgarbo istituzionale. Leggi anche: "Preparano un Conte-bis". La Bernini svela il vero piano di Pd e M5s Ma c'è di più. La partita della crisi si gioca con un occhio all'oggi e uno al domani non poi così lontano, il 2022, quando si voterà il successore di Sergio Mattarella. L'obiettivo dei partiti è essere in maggioranza in quei giorni. Salvini vuole il voto anticipato per incominciare una nuova legislatura che lo designi dominatore del Parlamento, Pd e M5s sono tentati da un accordicchio che possa traghettarli con un po' di fortuna proprio al voto per il Quirinale, tra due anni e mezzo (ecco il "governo di legislatura" a cui mirano sotto sotto sia Zingaretti sia Grillo). La partita secondo il Giornale coinvolge anche la stessa Casellati, in un anticipatissimo toto-Quirinale: sarebbe lei la grande favorita per portare al Colle per la prima volta dopo due decenni di presidenze "di centrosinistra) un nome di centrodestra. Anche per questo l'inquietudine tra i "soliti" candidati del circolino Pd (da Romano Prodi a Enrico Letta e Walter Veltroni) aumenta insieme all'accelerazione della sfiducia. Più si avvicina questa, più loro si allontanano dal Quirinale. 

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