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Beppe Grillo, convocazione urgente. Vertice M5s, chi c'era a casa sua. Retroscena: "Attenti, trappola Salvini"

Giulio Bucchi
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Incontro urgente, e a sorpresa a Marina di Bibbona. Beppe Grillo ha convocato nella sua residenza estiva Davide Casaleggio, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Paola Taverna e i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D'Uva. Un vertice ristretto per capire come muoversi sulla crisi. Significativamente, oltre al capo politico e a quello organizzativo, e ai due uomini che tengono i rapporti con deputati e senatori, hanno partecipato anche i due grillini che forse sono più in sintonia con la pancia del Movimento e la base elettorale, Dibba e la Taverna. E colpisce anche il fatto che il tutto si sia svolto a casa di Grillo, il guru e fondatore che è tornato prepotentemente ad occuparsi di politica e dei 5 Stelle, lanciando per primo l'ipotesi di un governo con il Pd come risposta alla crisi aperta da Matteo Salvini. Ancora top secret, ovviamente, i contenuti del mini-vertice. Secondo il Corriere della Sera, negli ultimi giorni, Grillo avrebbe sentito più volte telefonicamente Di Maio per convincerlo ad aprire al Pd mettendolo in guardia dalla "trappola di Salvini", puntando tutto sulla volontà dei gruppi parlamentari di salvare la poltrona e non andare a casa dopo un solo anno a Roma.  Leggi anche: "Di Maio anello debole del patto Pd-M5s".  L'arma di Salvini: il contro-inciucio Sul tavolo, due strade: la prima, molto complicata visto il tenore delle dichiarazioni sprezzanti di Di Maio delle ultime ore, un ritorno di fiamma per la Lega. Conditio sine qua non, che Salvini ritiri la mozione di sfiducia (non calendarizzata) contro il premier Giuseppe Conte. Mossa che permetterebbe al premier di non dimettersi e presupporrebbe, a questo punto, anche il via libera al taglio dei parlamentari previsto alla Camera il 22 agosto, 2 giorni dopo il discorso di Conte in Senato. La seconda pista, più quotata al momento, quella che conduce al patto di governo con i dem, un'alleanza in grado di reggere nel tempo e condurre la legislatura fino al vero obiettivo di tutti i partiti, il febbraio 2022 quando si voterà per il presidente della Repubblica.

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