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Matteo Salvini e i sondaggi, la mazzata di Ferragosto: "La Lega rallenta". Attenti alla soglia psicologica

Giulio Bucchi
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La Lega rallenta la scalata. La sentenza dei sondaggisti su Matteo Salvini, spiega Repubblica con più di una punta di soddisfazione, non si basa per ora su dati concreti, visto che anche le rilevazioni a Ferragosto sono andate in ferie, ma su "sensazioni nette e univoche". L'immagine del Capitano, suggeriscono gli esperti, "può uscire lesionata" dalla crisi e dalla "convenienza di importanti passi indietro" che fa a cazzotti con l'immagine del duro sulla ruspa fornita nel primo anno tra Palazzo Chigi e Viminale. Il Carroccio, in altre parole, potrebbe già non essere più in quella fascia di "potere assoluto" che va dal 35% al 38%, e ogni passo verso il confine psicologico del 30% può cambiare strategie e prospettive, dentro e fuori il Parlamento.  Leggi anche: Il governissimo? Sondaggio tombale: i numeri che umiliano Renzi e Di Maio "Non c'è dubbio, ci sarà un freno - conferma a Repubblica Roberto Weber di Ixè -, anche se le ragioni di chi lo sostiene sono forti, strutturali. Se punti tutto sulla fermezza, se il grande capo leghista è quello che porta sempre a casa il risultato, qui ha mostrato invece una fragilità che il suo popolo non vedeva. Salvini ha sbagliato i tempi, ha pensato di poter forzare la mano. E, dopo essere precipitosamente tornato indietro, è stato messo nell'angolo anche nella vicenda dei migranti da far sbarcare". Per Lorenzo Pregliasco, direttore di Youtrend, "Salvini potrebbe effettivamente perdere qualcosa" e "non vedo come potrebbe eventualmente comunicare l'immagine del bis con un Di Maio più centrale". Secondo Antonio Noto potrebbero farne le spese anche il Movimento 5 Stelle, con "relazioni ormai spezzate" tra popolo leghista e grillino. Unica nota positiva, sottolinea Fabrizio Masia di EMG Acqua, il fatto che "il blocco di centrodestra a trazione leghista resta forte". Chissà che Salvini non si convinca a tornare a casa. 

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