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Matteo Salvini, amara presa d'atto: "Solo il 10%". Oltre i sondaggi: come fregano la Lega

Giulio Bucchi
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"Il grande inciucio tra Renzi e Grillo era programmato da tempo". A Matteo Salvini è bastato ascoltare, sconcertato, il discorso di Giuseppe Conte e i commenti dei leghisti per capire che "l'accordicchio" era l'obiettivo finale del premier, del Pd e del M5s. Il guaio è che ora il pallino è nelle mani degli altri, e il leader della Lega non può che stare a guardare. Al massimo, griderà al "complotto", tesi suggestiva e utile in campagna elettorale. Peccato che, probabilmente, non si voterà almeno per qualche mese. Leggi anche: "Sappiamo già cosa non farà". Feltri, brutto sospetto su Mattarella "C'è soltanto il 10% delle possibilità", ammette sconsolato il segretario leghista con i suoi uomini, secondo un retroscena del Corriere della Sera. Peraltro, su questa legislatura e la prossima gravano anche altre due ombre: il taglio dei parlamentari (calendarizzato per domani alla Camera) e soprattutto una possibile riforma elettorale in senso proporzionale di cui già si è cominciato a parlare e che sarebbe un'ulteriore mazzata sulle ambizioni da premier di Salvini. I sondaggi sono dalla sua parte, ma le cose si stanno mettendo male proprio nella cabina di regia.

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