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Sergio Mattarella irremovibile: "O i partiti si accordano per una soluzione o si torna subito al voto"

Caterina Spinelli
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È il momento di Sergio Mattarella, dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte, è lui a decretare la sorte del Paese. Non prima però di aver sentito il suo predecessore Giorgio Napolitano, i presidenti di Senato e Camera e le delegazioni delle forze politiche. Un consulto delicato, anche perché tutti ora dichiarano di affidarsi a lui, "arbitro saggio, serio e imparziale". Peccato però che il capo di Stato sia stato chiaro: "La responsabilità di trovare uno sbocco alternativo al voto d'autunno, indicando nuove maggioranze e intese politiche, spetterà ai partiti e soltanto ad essi". Leggi anche: Mattarella, la rivelazione dell'amico Castagnetti: "Niente inciucio Pd-M5s" Naufragata la possibilità di una riedizione del governo 5 Stelle-Lega, Mattarella dovrà - secondo il Corriere - verificare l'ipotetica alleanza prospettata tra democratici e grillini. Il Presidente sarebbe disposto anche a lasciar loro del tempo per i negoziati, purché gli venga esplicitamente chiesto. Ma non sarebbe questione di settimane, per lui, quanto di giorni. Trascorsi i quali non potrà che rassegnarsi al voto traghettato da un governo di garanzia elettorale insediato personalmente da Quirinale. 

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