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Berlusconi: "Ridare la parola agli italiani"

AdnKronos
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Roma, 28 ago. (Adnkronos) - "Abbiamo manifestato al Presidente della Repubblica ancora una volta la necessità di ridare la parola agli italiani". Ha esordito così Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni al Quirinale, parlando di fronte ai giornalisti. "Abbiamo manifestato tutta la nostra preoccupazione per il pericoloso scenario che si sta delineando - ha continuato - secondo noi il governo al quale il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle intendono dare vita è una soluzione politicamente sbagliata, che consideriamo inadeguata ad affrontare i grandi problemi lasciati sul tappeto dall'esecutivo dimissionario". "L'Italia ha urgentemente bisogno di una svolta liberale e liberista basta sul taglio delle tasse, sulla diminuzione della spesa pubblica, sul taglio del cuneo fiscale, sulla tutela della famiglia, sulla riforma della giustizia in senso garantista e sulla difesa della libertà dei cittadini", ha chiarito Berlusconi. "Queste cose possono essere realizzate solo da una forza autenticamente liberale come Forza Italia - ha proseguito il leader di Fi - solo noi siamo i continuatori e garanti della tradizione liberale, democratica, cristiana e garantista della civilità occidentale e dei suoi principi". "Forza Italia - ha garantito - non potrà che essere all'opposizione di questo governo, che come il precedente non nasce dalla volontà degli elettori ma da una manovra di palazzo politicamente e programmaticamente debole". "Il nostro orizzonte è e rimane il centrodestra - ha chiarito ancora - di cui siamo stati i fondatori, di cui dovremmo essere il centro pensante, il fulcro operativo e il pilastro insostituibile. La destra senza di noi non potrebbe vincere, e se anche vincesse non sarebbe in grado di governare". Un centrodestra che per Berlusconi sarà "lontano da ingenuità sovraniste e da tentazione populiste". "Mi auguro - ha concluso - che fin dalle prossime elezioni gli italiani ritrovino il loro vero interesse nell'interesse vero dell'Italia, restituendo a liberali, cattolici e riformisti quel ruolo e quello spazio che hanno rappresentato nelle fasi migliori della storia del nostro Paese".

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