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Movimento 5 stelle nel panico, l'"intergruppo abruzzese" e l'incubo Luciano D'Alfonso: "Così ci ammazzano"

Cristina Agostini
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Il dialogo tra Movimento 5 stelle e Partito democratico non decolla. Tanto meno sui nomi. Ieri 9 settembre dopo il discorso di Giuseppe Conte a Montecitorio, si è improvvisato nel mezzo del Transatlantico un "intergruppo" abruzzese, di parlamentari che in comune, fino ad adesso avevano solo il luogo di nascita e che ora si trovano a stilare una lista delle priorità, con cui spiegare ai rispettivi elettori che questa alleanza porterà alla realizzazione della linea ferroviaria Roma- Pescara, di viadotti autostradali. Leggi anche: Pd, la riunione "d'emergenza": vertice riservato con i ministri, già separati in casa con il M5s Rivela il Fatto quotidiano in un retroscena che c'è un nome che più di tutti terrorizza i Cinque Stelle, quello di Luciano D'Alfonso: "Se fanno D' Alfonso sottosegretario i nostri attivisti ci ammazzano", si sfogano. Ma i dem non vogliono sentire ragioni: ""Luciano, ubi maior". "Ci siamo scannati, abbiamo fatto tutta la campagna per le Regionali contro di lui", si disperano i pentastellati. Che confidano in un perdono. Insomma, i grillini dovranno "digerirlo". Qualcuno nel Palazzo ci sta provando. Ma non per tutti è facile. "Abbiamo saltato il fosso", dice una deputata Cinque Stelle. 

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