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Maria Elena Boschi, attacco a Casaleggio e messaggio al governo: "Chi entrerà in Italia Viva"

Davide Locano
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Si fa sentire, Maria Elena Boschi, tornata al centro - almeno per ora - della cronaca politica. Sarà lei infatti uno dei volti di punta di Italia Viva, la nuova creatura politica di Matteo Renzi nata dopo l'addio al Pd. La fu sottosegretaria, intervistata dal Corriere della Sera, prima prova a rassicurare il governo assicurando che grazie a Italia Viva "il governo avrà più parlamentari, non meno". Quando le chiedono se davvero c'era bisogno di un nuovo partitino, risponde sibillina: "Da qui alle elezioni del 2023 c'è tanto tempo. E se senza logo, senza una sola iniziativa, senza niente siamo stimati al 5% credo che la cosa debba far riflettere. Penso che Italia Viva non sarà un partitino. Ma che ve ne fosse bisogno non c'è dubbio: c'è una prateria intera per chi non vuole seguire gli estremismi di Salvini, fondare la società solo sull'assistenzialismo o diventare socio della Casaleggio", sottolinea la Boschi, lasciando intendere come il Pd, a suo parere, ambisca ad un alleanza in pianta stabile coi grillini. Insomma, un discreto pizzino al governo e a Giuseppe Conte, quello consegnato dalla Boschi: subito un siluro al patto M5s-Pd che, per esempio, potrebbe ripresentarsi in Umbria. Leggi anche: Retroscena: la telefonata di Matteo Renzi a Luigi Di Maio Ma non è finita. L'ex ministro delle Riforme, quando le ricordano che non è ancora stata avanzata la richiesta di fare nuovi gruppi, manda altri messaggi, chiarissimi. In primis corregge: "Lo abbiamo già fatto. Martedì saranno comunicati in aula". Dunque riprende: "Saremo 27 alla Camera e 15 al Senato. C'è ancora qualche incerto, non più di una decina di colleghi, che ci raggiungerà entro il mese di ottobre, alla Leopolda". Insomma, il gruppo è destinato ad allargarsi ulteriormente. Altro messaggio al governo e a Conte, il quale per certo non può che percepire come una minaccia Italia Viva, senza i cui voti l'esecutivo è destinato ad affondare". E ancora, sui gruppi viene chiesto alla Boschi se con i renziani che sono rimasti nel Pd è un addio o un arrivederci: "Non è un addio - risponde -, perché siamo amici. E i rapporti umani valgono più dei rapporti politici. Ma abbiamo idee diverse: non è una finta. Finché Renzi si è rifiutato di giocare il ruolo di capo corrente chiunque poteva intestarsi le sue idee. Adesso c'è Italia viva e per chi crede in Renzi è tutto più semplice", conclude. Insomma, le porte del partitino di Renzi restano aperto. Giuseppe Conte, questo, lo sa benissimo. E chi ha orecchie per intendere, intenda.

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