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Immigrati, Giuseppe Brescia lancia lo Ius Culturae: "Conte è d'accordo". Il M5s va a schiantarsi come il Pd

Giulio Bucchi
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Lo Ius soli ha contribuito ad affondare il Pd nel 2018, lo Ius culturae potrebbe fare altrettanto con il Movimento 5 Stelle nei prossimi mesi. Il tema immigrazione sarà ancora decisivo, ma qualcuno tra i grillini sembra sottovalutare la questione. Ad esempio, Giuseppe Brescia, presidente di 5 Stelle in Commissione Affari costituzionali alla Camera. Non l'ultimo arrivato, insomma. "Io credo che sia arrivato il momento di ragionare sullo Ius culturae, che ritengo una norma di civiltà - spiega il deputato del Movimento in una intervista a La Stampa -: un bambino nato in Italia da genitori che siano regolarmente residenti da un certo periodo di tempo nel nostro Paese, che abbia completato un ciclo di studi in Italia, si può ritenere italiano".   Leggi anche: "Sbarchi in aumento? Ha venduto i confini per qualcos'altro". Salvini, il sospetto su Conte "Già a marzo scorso il presidente Giuseppe Conte si era espresso negli stessi termini, auspicando che il Parlamento si potesse esprimere sulla materia nonostante non fosse nell'accordo di maggioranza - ricorda ancora Brescia -. È una questione che si trascina da molti anni ma non se ne è fatto mai niente, forse perché è ritenuta una misura impopolare. Governi di centrosinistra, lo stesso Pd, non sono mai passati dalle parole ai fatti. Ma io ritengo sia una norma giusta", risponde. Ius culturae e non Ius soli, dunque. "Credo che lo Ius culturae sia un punto di caduta più equilibrato su cui ragionare, anche considerando che nel M5s molti hanno sensibilità diverse su questo tema". "Noi come Movimento quando ci sono temi divisivi di solito ci affidiamo alla democrazia diretta attraverso la piattaforma Rousseau: per un tema così importante si potrebbero interpellare gli iscritti. Decidere con loro, così come è stato fatto il nuovo governo".

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