Luigi Di Maio, la riunione al Senato si trasforma un processo: "Intervenga Beppe Grillo"
L'assemblea al Senato dei parlamentari grillini doveva sciogliere i nodi dell'elezione del nuovo capogruppo (il nome designato quello di Danilo Toninelli) e dei componenti del direttivo, ma è diventata un atto di accusa contro Luigi Di Maio. "Abbiamo chiesto tutti una radicale modifica dello statuto per quel che riguarda i poteri del capo politico - spiega chi era presente - serve una gestione più democratica del Movimento. Su questo siamo tutti d'accordo". La proposta è quella di un comitato a 10 che prenda il posto del leader pentastellato. Leggi anche: Di Maio, prima grana dal fallimento di Thomas Cook: "Tsunami economico" Il motivo per i grillini è semplice: "Di Maio - riferisce la stessa fonte all'Adnkronos - è capo politico ma anche ministro degli Esteri, si troverà spesso all'estero per motivi istituzionali e non potrà badare costantemente al Movimento. Prima della caduta del governo 5 Stelle-Lega si era parlato della creazione di una segreteria, poi la crisi politica ha rallentato questo processo. Ora ci aspettiamo che si faccia ciò che è stato promesso". E per cercare di dare una svolta in tal senso è stato chiamato in causa addirittura Beppe Grillo. Proprio alcuni parlamentari hanno poi espresso il desiderio che sia direttamente il fondatore a intervenire sulla questione. Quanto ai capigruppo, è stato posticipato il termine della presentazione delle candidature. E Toninelli dovrà attendere (forse in eterno).