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Governo Pd-M5s, Franceschini e quella sensazione di déjà-vu: "Sembra di rivedere il Governo Prodi"

Stefano Boffa
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Tira una brutta aria all'interno dell'esecutivo M5s-Pd presieduto da Giuseppe Conte. Come scrive il Corriere della Sera, si lamenta una mancanza di unità di intenti all'interno del Governo che potrebbe portare ad un qualcosa che si può chiamare "effetto-Prodi". L'ex segretario dem e attuale ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini ha avuto una sensazione di déjà-vu: "Sembra di rivedere i governi Prodi, dove ogni partito aveva un potere interdittivo". Insomma, i partiti protagonisti del Governo giallorosso sembrano cercare di prevaricare l'uno sull'altro e questo potrebbe portare alla caduta dello stesso come accadde nei due esecutivi presieduti dal Professore (1996-98 e 2006-08). Leggi anche: Borgonzoni e Salvini, colpo mortale a Pd e M5s: "'Ndrangheta in Emilia, Delrio e Bonaccini in Antimafia" La situazione attuale vede: il M5s imporre il taglio dei parlamentari, la riforma della giustizia e il decreto sui migranti; Italia Viva cercare di indebolire il Pd da cui si è scisso e scaricare loro, insieme ai grillini, tutte le manovre ritenute "scomode" (ddl sul catasto, Def e rimodulazione dell'Iva); infine ci sono i dem, i quali, invece, non ci tengono a farsi passare per il "partito delle tasse e dei ricchi" e vorrebbero cambiare la legge elettorale per fare uno sgarbo a Renzi e Rosato, promotori del Rosatellum, proponendo un maggioritario o un proporzionale alternativo. Di sicuro, tra i tre litiganti, il Pd di Zingaretti è quello che se la passa peggio, poiché è ancora alla ricerca di una propria identità ed è attaccato su più fronti sia dagli "alleati" che dall'opposizione. Un vero e proprio fuoco incrociato che dovrebbe interessare anche il capo del Governo Giuseppe Conte, il quale dovrebbe cercare di favorire l'armonia nell'esecutivo e dargli un'anima identitaria, ma già i primi screzi avuti con Renzi di recente non fanno ben sperare per il futuro. Ormai è un tutti contro tutti, una guerra a tutto campo che potrebbe portare "l'avvocato del popolo" a non terminare nemmeno questo mandato. Già si avvertono i primi scricchiolii.

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