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Copasir, il centrodestra si spacca sul presidente: Salvini fregato dall'ex fedelissimo di Gianfranco Fini?

Giulio Bucchi
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Il toto-Copasir rischia di spaccare il centrodestra appena "riunito". Dal vertice tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi non sarebbe uscita una candidatura comune per la presidenza della Commissione parlamentare di controllo sui servizi segreti di sicurezza. Una corsa contro il tempo (l'erede di Lorenzo Guerini, del Pd, oggi ministro della Difesa, deve essere nominato entro mercoledì) che vede per ora Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia tirare ciascuno l'acqua al proprio mulino. Leggi anche: "007, le leve del potere": Senaldi a Omnibus: perché Conte si tiene le deleghe La presidenza per tradizione istituzionale spetta a una forza d'opposizione e logica vorrebbe che andasse alla Lega, al governo fino a poche settimane fa e primo partito del centrodestra in Parlamento. Da FdI però rilanciano, facendo il nome di Adolfo Urso, storico ex An, vicepresidente del Copasir. La Lega però, come ricorda la Stampa, quando era al governo aveva lasciato a Forza Italia la Vigilanza Rai (con Alberto Barachini) e non ha alcuna voglia di restare a bocca asciutta. Il guaio è che per regolamento il presidente del Copasir non può essere un esterno, ma un membro in carica della Commissione. I nomi proposti da Salvini, per ora, sono invece tutti esterni: Raffaele Volpi, ex sottosegretario alla Difesa, Giancarlo Giorgetti, Nicola Molteni e Stefano Candiani (questi ultimi due suoi bracci destri al Viminale), con il primo favorito. Per poterli far eleggere, entro martedì la Lega deve sostituire con il candidato scelto uno dei due componenti attuali, Riccardo Molinari e Paolo Arrigoni. Quest'ultimo non rientra nella rosa del Capitano, il primo invece non vorrebbe lasciare il suo ruolo-chiave di capogruppo leghista alla Camera. Un bel rebus. 

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