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Giuseppe Conte, il retroscena di Di Maio e Renzi: "Prima di farsi del male", "Da chi deve guardarsi"

Giulio Bucchi
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La "sindrome di Giuseppe Conte". Una "sindrome di visibilità". Così l'ha definita Luigi Di Maio coi suoi, tra l'ironico e il minaccioso. Perché se è vero, come riporta Augusto Minzolini sul Giornale, che con il taglio dei parlamentari si è "blindata la legislatura", è anche vero che il governo rischia ancora e che i soci della maggioranza giallorossa paradossalmente "si sentiranno meno condizionati dal timore delle urne".  Leggi anche: Il leghista Volpi al Copasir, il retroscena. Un complotto Salvini-M5s contro Conte? "Spero che lo comprenda prima di farsi male - sarebbe l'avvertimento del capo M5s -. Noi dopo aver incassato la riduzione dei parlamentari, puntiamo ad una legge elettorale proporzionale con soglia di sbarramento. Altro che alleanze strutturali con il Pd!". E Matteo Renzi, analogamente, invita il premier a guardarsi non da Italia Viva, ma dal Pd: "Questa storia che ha fatto parlare il ministro Usa, Barr, con i capi dei servizi segreti per verificare se i governi precedenti hanno combinato dei guai, dimostra una totale assenza di sensibilità istituzionale. A me non mi tocca, semmai potrebbe riguardare Minniti, a cui da premier avevo dato la delega ai servizi; e Gentiloni che l'aveva tenuta per sé".

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